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Catanzaro, “mamma cinema!”. Personalità e qualità: la squadra di Vivarini ormai è una garanzia

Dopo l’impresa di Palermo le Aquile, in attesa del Como che gioca oggi, si godono uno strameritato terzo posto

È sempre “mamma cinema”. Il Catanzaro continua a dare spettacolo e raccogliere punti pesantissimi. Il 2-1 di Palermo è stato probabilmente il successo più bello ottenuto in trasferta. Per personalità, atteggiamento, qualità del gioco, i giallorossi hanno stupito quasi tutti: i tifosi delle Aquile sono consapevoli di cosa possano dare Iemmello e compagni. Il calcio più bello della B abita al “Ceravolo” e viene portato in viaggio turno dopo turno. Il terzo posto in classifica in attesa del Como non ha niente di casuale, Vivarini non è il fortunato beneficiario di alcuni exploit, è l’architetto di una squadra che tutto ciò che ha preso se l’è preso con merito. E quel “mamma cinema” dal gergo catanzarese ne è da un anno e mezzo la definizione migliore.

I soldi non fanno gol

Il Palermo è stato annichilito per un’ottantina di minuti. Quando i siciliani hanno accorciato il risultato con il colpo di testa di Stulac sono andati al di là dei propri meriti perché prima il Catanzaro aveva legittimato un vantaggio che doveva essere più ampio. Fra il palo di Vandeputte, le due chance di Biasci, l’una a testa di Iemmello e Katseris, i giallorossi hanno chiuso in credito, non in debito. Considerando che i costi fissi del Palermo, in termini di stipendi, sono superiori di dieci milioni di euro rispetto a quelli dei calabresi, si può tranquillamente ribadire che le idee e il lavoro riescono a compensare portafogli differenti. Il Palermo potrà anche avere alle spalle una proprietà solidissima – il City Football Group –, calciatori da Serie A, uno sponsor tecnico fra i più conosciuti e venduti nel mondo, una pop star internazionale come testimonial (DuaLipa, da settimane pubblicizza maglie e sneakers con i colori sociali del club), il Catanzaro ha più sostanza e l’ha dimostrato oltre a confermarsi una bestia nera per i siciliani: negli ultimi sei confronti fra C, B e Coppa Italia di terza serie, i giallorossi hanno raccolto 3 vittorie e 3 pareggi.

Vocabolario greco

Di Iemmello e Biasci si è parlato a lungo. Di Ghion e Vandeputte pure. Nella vittoria di venerdì sera una menzione speciale se la merita l’asse ellenico formato sulla destra da Sounas e Katseris. Il primo è stato il migliore in campo: ha ripulito palloni in quantità industriale, ha smarcato i compagni, ha fatto il bello e il cattivo tempo sull’esterno e sulla trequarti confermando quanto di buono aveva già espresso con il Cosenza (e in alcune gare precedenti, contro Lecco e Bari soprattutto). Il connazionale non è stato da meno: Katseris non l’hanno mai preso, ogni volta che partiva erano dolori per chi se lo trovava di fronte. È giusto pensare che gli infortuni di Situm abbiano tolto qualcosa alla squadra, ma nelle tante partite in cui l’ha sostituito, Katseris è stato all’altezza della situazione. E siccome ha appena 22 anni, può crescere in modo esponenziale. I greci sopra gli altri, che comunque non hanno scherzato: bravissimo Pompetti, bravo anche il palermitano Oliveri quando è subentrato.

Dietro non si balla più

La reazione di pancia degli avversari nel finale era doverosa, il Palermo è la squadra con più gol segnati negli ultimi 15’. Però Brighenti, Scognamillo e Veroli hanno continuato a mostrare progressi. Esemplari nei lunghi momenti di dominio, in anticipo e sulle chiusure, molto efficaci anche durante l’arrembaggio conclusivo dei siciliani, che prima di allora avevano visto col binocolo l’area di Fulignati. Anche il portiere è stato bravissimo.

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