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Il Catanzaro inciampa ad Ascoli, Vivarini: "Niente scuse, abbiamo creato pochissimo"

Niente scuse, il Catanzaro di Ascoli non è piaciuto nemmeno a Vincenzo Vivarini. «È stata una battaglia nella quale avremmo dovuto essere più bravi perché l’avevamo preparata per giocare più in verticale e non ci siamo riusciti», ha affermato l’allenatore abruzzese. «È stata anche una brutta partita secondo i miei canoni e, chiaramente, per quelle che sono le nostre prestazioni: non abbiamo fatto ciò cui siamo abituati, infatti abbiamo creato veramente pochissimo e quindi dobbiamo accettare questo ko, prendere atto di quanto abbiamo espresso e cercare di fare meglio alla prossima».
Insomma, testa già al Brescia che è meglio. Dalla sala stampa del “Del Duca” i discorsi con il tecnico cinquantasettenne non hanno fatto cenno alla classifica (che non cambia), ma si sono concentrati solo sulla sfida persa contro Castori, che si è confermato la bestia nera del Catanzaro, sconfitto quattro volte su cinque (l’altra è un pareggio), e una bella rogna anche per Vivarini, battuto cinque volte su otto (contro due vittorie e un pari).
«A caldo è difficile trovare le motivazioni e le cause di questa partita che definirei un po’ sottotono – ha aggiunto il coach giallorosso –. Va sottolineato che ci sono anche i meriti della squadra avversaria. La cosa più evidente, comunque, è che avremmo dovuto riguadagnare campo più velocemente e invece abbiamo faticato, il baricentro è stato più basso rispetto al solito e questo ci ha portato a creare poche occasioni da rete, così non siamo riusciti a prendere in mano il risultato. L’Ascoli ha fatto la gara che doveva fare guadagnando in campo, abbassandoci, aggredendoci, questo è stato uno dei motivi della nostra prova. Pure loro hanno fatto poco, penso alle due occasioni nel primo tempo, per questo sostengo che la gara sia stata brutta. Però la B è questa – ha concluso Vivarini –, ora rimbocchiamoci le maniche e pensiamo alla prossima».
I circa ottocento sostenitori delle Aquile arrivati ad Ascoli da ogni parte d’Italia pensavano di poter rivivere le emozioni del pomeriggio del 16 maggio 2004, quando lo stesso stadio aveva ospitato il trionfo promozione di Braglia, Corona e Ferrigno, ma sono rimasti delusi anche se mai zitti: il settore ospiti si è sentito fino alla fine. Oltre alla classifica, l’ennesima risposta dei tifosi è stata l’altra buona notizia di giornata.

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