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Il Catanzaro sta tornando... grande. E Iemmello è sempre il trascinatore

I due pareggi consecutivi ottenuti contro Palermo e Spezia assumono valore perché conquistati contro due squadre di alta qualità

Mercato o no, alla fine incidono sempre loro. Contro il Palermo come a La Spezia, il Catanzaro è trainato dalle sue tre stelle. Biasci aveva segnato ai siciliani, Iemmello ha piazzato la zampata al “Picco” su servizio di… Vandeputte, naturalmente. I due gemelli del gol più il re degli assist, il trio che continua a inseguirsi nella classifica marcatori. Con la rete di due giorni fa il capitano è salito a quota sei centri, gli stessi del belga (che aggiunge otto passaggi vincenti), solo uno in meno del compagno toscano: in tutto fanno 19 delle 35 marcature delle Aquile, che continuano ad avere il quarto attacco del campionato. Sulla ripartenza della squadra di Vivarini non potevano mancare le loro firme.
Qualcuno potrebbe obiettare che due pareggi non sono poi tutto questo ripartire: la distanza di sicurezza dalla prima esclusa dai playoff si è ridotta a tre punti e, da un certo punto di vista, è proprio così. Però bisogna sempre pesare l’avversario che si affronta e il momento in cui lo si affronta, quindi valgono tanto sia il pareggio con il Palermo, che quello ottenuto con merito in casa dello Spezia.
Dopotutto, si tratta di due delle squadre più rafforzate dal mercato di riparazione, anche se in modi diversi: in Sicilia hanno ragionato in maniera oculata pur investendo tanti soldi per tre soli giocatori; in Liguria hanno compiuto una rivoluzione mantenendo comunque la qualità superiore che già c’era dopo la retrocessione dalla Serie A. Il Catanzaro ne è uscito a testa alta con le sue doti, che sono praticamente le stesse che aveva in Serie C. E, appunto, con i suoi tre uomini più decisivi.
Rimanendo alla partita di Spezia, il ritorno al gol in trasferta della squadra e di Iemmello è coinciso con una manovra tornata più brillante rispetto agli ultimi tempi. E cioè a quel fraseggio orizzontale che sa diventare subito in verticale con azioni codificate da due anni. Quella del gol è stata praticamente identica ai primi graffi segnati in due derby, con il Crotone nel campionato precedente e con il Cosenza in questo: imbucata dalla trequarti verso l’esterno destro (stavolta di Pompetti per Vandeputte), arrivo sul fondo del belga e traversone arretrato per il bomber, a rimorchio sul primo palo e sempre letale in queste situazioni. Quando si dice che si nota la mano dell’allenatore, quella di Vivarini è bella grande.
Iemmello aveva avuto problemi ai tendini a ridosso della rifinitura, il tecnico ha sul serio pensato di lasciarlo a riposo, alla fine lo ha confermato titolare ed è stato ripagato non solo dal gol. Il capitano in versione quasi totale, magari anche stimolato dai fischi di quelli che erano stati suoi tifosi per una sola partita (nel 2016 forzò l’addio allo Spezia, appena arrivato, per riabbracciare De Zerbi a Sassuolo), la squadra che girava a dovere e che ha avuto una buona tenuta difensiva, il partner Biasci come sempre essenziale nella fase di non possesso e, con il suo movimento, in quella di possesso, Sounas e Vandeputte molto più che semplici esterni.
È mancato un gol in più, non le occasioni per farlo. Ma sì, il Catanzaro sta tornando davvero quello di buona parte del girone d’andata.

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