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Festival Catanzaro: non ci si annoia mai. Undici uomini a segno

La vittoria con l’Ascoli conferma l’inversione del trend delle rimonte e lancia le Aquile a un passo dall’obiettivo salvezza matematica. L’inzuccata di Antonini ha colmato la “lacuna” gol dei difensori

Il “Ceravolo” non è Sanremo e quando gioca il Catanzaro la noia non vince mai. In realtà solo il titolo accosta a qualcosa di noioso la canzone di Angelina Mango, trionfatrice al Festival, che poi è tutta ritmo, divertente, per niente banale. Proprio come le partite dei giallorossi, sempre movimentate e per cuori forti (a proposito, il tifoso che ha avvertito un malore dopo il gol di Iemmello all’Ascoli sta bene ed è stato dimesso dall’ospedale nella notte fra sabato e domenica).
Le rimonte subite fra novembre e dicembre da Modena e Brescia sono state cancellate da quelle vincenti di inizio 2024, con il Lecco prima e l’Ascoli l’altro ieri. Giostre così fanno bene da ogni punto di vista, soprattutto da quello della classifica. Con 38 punti e 38 gol segnati (quarto attacco del campionato) si avvicina ulteriormente l’obiettivo della salvezza matematica. Dopo cinque giornate di ritorno la squadra è tornata più o meno in linea con la quota dell’andata: dieci punti fra metà agosto e metà settembre, otto adesso anche se con avversarie parzialmente diverse.
Il coach. Il 3-2 sull’Ascoli è stato l’undicesimo successo in campionato (undici sono anche i marcatori differenti), dei quali sette sono stati ottenuti in casa. Tra l’altro ha consentito a Vivarini di fare cifra tonda in panchina: il tecnico abruzzese ha centrato ben 60 vittorie in 97 partite fra tutte le competizioni, il 61,8 per cento. Nella sua gestione le Aquile hanno segnato 195 reti, con la media generale di due a gara, mentre in questo torneo è di 1,58, dietro solo a Parma, Venezia e Palermo. In assoluto, quindi contando anche le esperienze a Latina, Empoli, Ascoli ed Entella, per Vivarini si è trattato della trentanovesima vittoria in Serie B in 146 partite. Anche in questo caso una cifra tonda si avvicina.
Il capitano. Vale lo stesso per Iemmello, che ha completato la rimonta con il colpo di testa da tre punti, raggiunto Biasci a quota sette centri in campionato ed è a 46 in giallorosso. Per la seconda volta Pietro è andato a bersaglio in due partite di fila, Cosenza e Palermo all’andata, Spezia e Ascoli ora. Il numero 9 continua a far pesare la sua qualità, nel senso che fra gol e assist ha contribuito direttamente a undici reti portando in dote 16 punti: solo Coda della Cremonese ha fatto meglio con 19 punti (dati Opta forniti dall’ufficio stampa del club).
Il difensore. In una squadra che prima di sabato scorso aveva mandato in rete dieci marcatori diversi mancavano all’appello gli elementi del reparto arretrato, visto che dai calci piazzati la gloria è stata poca e infatti i giallorossi hanno colpito più volte di tutti su azione (31 reti). La lacuna l’ha colmata l’ultimo arrivato, Antonini, che ha aperto l’incontro con il colpo di testa sul secondo palo su assist di Ambrosino. Il brasiliano – bravo ancora una volta nel gioco aereo difensivo – è stato acquistato per aumentare la protezione dietro e, magari, raccogliere qualcosa in più in fase offensiva. Ha impiegato meno di due partite intere per cominciare a farsi sentire pure nelle aree avversarie.

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