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Catanzaro, la garanzia Biasci: è a un passo dalla doppia cifra

Nel pari di Brescia c’è la firma dell’attaccante che anche tra i cadetti non perde il vizio del gol: è giunto già a 9 centri

Tommaso Biasci sa sempre come si fa. Il “gemello” del gol di Iemmello è andato… in pace (cioè in pausa) con l’ennesimo colpo della sua stagione. Il graffio di Brescia l’ha portato a quota nove reti in ventotto partite. Giù il cappello per uno che in Serie B non c’era praticamente mai stato prima d’ora. È cambiata la categoria, non ha perso per strada il fiuto. Anzi, sembra che gli ultimi mesi di concorrenza vera con Ambrosino gli abbiano fatto bene: qualche minuto in meno, ma reti sempre pesanti perché il numero 28 va a bersaglio nei momenti cruciali.
Al “Rigamonti” è volato a incornare l’assist di Petriccione al 46’ del primo tempo, un attimo prima dell’intervallo, ed è stata la quarta volta che un gol di Biasci ha sbloccato una partita: un apriscatole.
Altrettante sono state le occasioni in cui ha segnato il raddoppio, blindando il punteggio in favore dei suoi, nei derby d’andata e ritorno, a Palermo e contro la Feralpisalò, ai quali bisogna aggiungere il jolly del definitivo 5-3 con cui ha spezzato la resistenza del Lecco a metà gennaio: una sentenza.
In sette delle nove partite in cui il suo nome è entrato fra i marcatori, il Catanzaro ha vinto, nelle altre due (compresa l’ultima) sono arrivati comunque punti pesanti. Cosa significa? Che magari Biasci non è l’uomo che di punto in bianco risolve i problemi con una giocata (non è nelle sue caratteristiche), ma quando le cose funzionano è una garanzia. E siccome da due anni e mezzo le cose funzionano spesso…
Questa regolarità sta aiutando Biasci a prendersi sempre più spazio nella storia del club. In questa stagione ha cominciato fortissimo con il primo sigillo giallorosso nel torneo (contro la Ternana) e, tre giorni dopo, con la rete che ha scatenato l’inferno sullo Spezia, prima grande vittima della squadra di Vivarini. In generale, contando tutte le competizioni, l’ultimo assolo è stato il numero 36 in 90 partite (un gol ogni 155 minuti) con la maglia del Catanzaro: è a un passo dalla leggenda Gianni Bui (che di gol ne ha fatti 37) e a meno tre da Giovanni Corti, decimo marcatore di tutti i tempi.
La rete al Brescia è stata una delle sue più belle quest’anno: per difficoltà forse è un filino sotto l’altro colpo di testa in torsione con cui aveva castigato la Feralpisalò, ma siamo lì, perché sono da applausi il tempismo (ha bruciato un difensore fortissimo come Cistana) e il mix di potenza e precisione (che hanno reso impotente il portiere).
L’inserimento sui palloni alti è una delle specialità della casa, cosa che i tifosi del Catanzaro hanno imparato dopo nemmeno due mesi dal suo arrivo in giallorosso, nella sfortunata trasferta di Monopoli dove, tra gli avversari, andò a segno anche Borrelli (proprio come a Brescia).
Gli altri classici del toscano sono sempre prerogative degli attaccanti puri: l’opportunismo in area (Ternana e Cosenza all’andata, Lecco e Palermo al ritorno) e le conclusioni in corsa dopo affondi centrali (Palermo all’andata, Cosenza al ritorno) o partendo da sinistra (Spezia).
Una volta scollinata l’ultima sosta per le nazionali, Biasci è pronto a ricominciare: doppia cifra di gol per lui e un buon piazzamento playoff per il Catanzaro. E poi, come dice Vivarini, «mai dire mai».

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