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Catanzaro giudice delle “grandi”. Parma, Como, Cremonese e Venezia nel giro di un mese

I giallorossi affronteranno le quattro che puntano alla promozione diretta

Diventare il giudice nella corsa alla promozione diretta. Non c’è modo più duro e allo stesso tempo intrigante di finire il campionato. Per le ultime otto giornate della stagione regolare, il calendario ha messo davanti al Catanzaro le quattro concorrenti ai due posti per la A diretta: Parma, Como, Cremonese e Venezia, tutte nel giro di un mese. Se i giallorossi fossero stati in lotta per non retrocedere avrebbero sudato freddo. Per fortuna quel pericolo non c’è (non c’è mai stato) e visto che l’obiettivo principale è blindare la migliore posizione possibile per i playoff, la squadra di Vivarini può affrontare le big con la tranquillità di chi ha poco o niente da perdere, senza pressioni e con il fattore campo dalla propria parte in tre occasioni su quattro.
Saranno quattro gare di preparazione agli spareggi. Il primo scontro al vertice è l’unico in trasferta, a Parma il lunedì di Pasquetta. Gli emiliani sono anche quelli più saldi al comando, con un rassicurante +8 sulla Cremonese terza, però non possono ritenersi al riparo dagli affanni. Insomma, al “Tardini” andrà in scena un crash test quasi proibitivo, se non fosse che per le Aquile, quando sono in giornata, di proibitivo non c’è niente. La pesante sconfitta incassata all’andata (0-5), con Vivarini che masticava amaro («Vorrei rigiocarla subito»), è stata una lezione che dovrebbe escludere il ripetersi di certi errori. Rientrati dall’Emilia, i giallorossi riceveranno il Como (sabato 6 aprile). Anche in Lombardia, un girone fa, Iemmello e compagnia incassarono il ko per un “rigorino” da Var che aumentò il malumore, non la consapevolezza di aver girato a vuoto a lungo. Il Como, rispetto ad allora, ha cambiato panchina (adesso è guidato dal duo Roberts-Fabregas) e ha ulteriormente rafforzato l’organico con il mercato di gennaio: punta apertamente al secondo posto (è a -2 dal Venezia), ma in giornate sulla carta più complicate il “Ceravolo” sa trasformarsi nel dodicesimo in campo. Lo stesso che potrebbe diventare con la Cremonese (sabato 20 aprile), altra formazione stravolta rispetto all’andata. Nello 0-0 del primo turno di campionato non aveva Coda, Vazquez pareva in vacanza, Stroppa era ancora un allenatore a spasso (pilotava Ballardini), Johnsen e Falletti giocavano per Venezia e Ternana. Tutti insieme hanno aggiunto qualità, esperienza, giocate, idee e gol alla miglior difesa del campionato, caduta rumorosamente nell’ultimo turno a Bolzano. Catanzaro può essere anche più ostica dello stadio da duemila posti del Sudtirol.
Senza dimenticare che la parentesi con le big sarà intervallata e conclusa da gare comunque delicate (a Modena il 12 aprile, a Pisa il 26, a Terni alla penultima, in casa con la Samp all’ultima), la quaterna di ferro verrà completata dal Venezia, attesa l’1 maggio al “Ceravolo”. Sulla laguna arrivò un’altra sconfitta di misura (2-1) con un gran gol di Ghion e un gioco da applausi scontratosi con la solidità dei veneti. Sarà di nuovo Pohjanpalo contro Iemmello, Vanoli contro Vivarini e non solo, una squadra in lotta per il paradiso e una che può giudicarla all’altezza oppure no. Il Catanzaro può star bene nell’abito del giudice. Magari pure in quelli del guastafeste.

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