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Catanzaro, la linea è sempre più verde. Vivarini sta credendo nei suoi giovani

Da Ambrosino e Pompetti, da Veroli a D’Andrea, i baby giallorossi sono ora protagonisti

La primavera a Catanzaro è cominciata con un paio di mesi d’anticipo. È dall’inizio del girone di ritorno che Vivarini ha aumentato il ricorso ai giocatori under, la linea verde che ha dato nuova spinta – e qualità – a una squadra che aveva finito l’andata un po’ in calo. Dallo spazio maggiorato di Ambrosino e D’Andrea fino alla conferma di Veroli, i ventenni stanno avendo più possibilità di ruggire e incidere, come dimostra la crescita dei minuti giocati da gennaio in poi, anche in proporzione al tempo ottenuto da agosto a dicembre. C’è un avvertenza da tenere in considerazione in questa analisi: rispetto al girone d’andata il Catanzaro ha perso per cause di forza maggiore (un infortunio, il mercato) tre under, due dei quali erano fra i più impiegati: il primo è il centrocampista Ghion, cui l’allenatore non aveva mai rinunciato (1.521 minuti in campo) fino a quando non ha dovuto a causa della lesione muscolare accusata poco prima della ripresa del torneo; il secondo è il terzino Katseris, la sorpresa che aveva stravolto le gerarchie sulla destra (1.001’) finché non è stato ceduto al Lorient; il terzo, marginale, è il difensore Krastev, scelto per soli 62’ a Reggio Emilia (e un altro quarto d’ora alla prima di ritorno con il Lecco) prima di passare alla Feralpisalò (via Fiorentina).
Escludendo questi ultimi tre, gli altri sette under schierati da Vivarini hanno messo insieme in tutta l’andata un minutaggio complessivo di 2.963 minuti. Il primatista, anche se limitato da un infortunio a dicembre, è stato Veroli: 902’ in 12 incontri, quasi sempre da titolare. A seguire il difensore di proprietà del Cagliari c’erano il centrocampista Pompetti (609’ in 12 gare), quindi Stoppa (403’ suddivisi in 14 uscite), Ambrosino che è diventato disponibile un mese e mezzo dopo il via del campionato (388’ in 11 match, esordio in casa Samp l’1 ottobre), poi Oliveri (346’ in 12), D’Andrea (270’ in 12) e Miranda, ultimo perché da difensore centrale era chiuso dai veterani Brighenti e Scognamillo e ora ha davanti a lui pure Antonini (45’ in tre match).
Al ritorno c’è stata comunque maggiore considerazione, come si evince dal minutaggio totale: 2.530 minuti, praticamente quanto tutta l’andata, ma con otto turni ancora davanti. Veroli guida il gruppo anche in questo caso con 687’ in nove gare, ma gli altri lo tallonano più da vicino. Pompetti ha giocato 600’ complessivi in dieci partite, dunque un’ora di media, Ambrosino 570’ ed è l’unico utilizzato in tutte le undici uscite della seconda parte del torneo, D’Andrea ha moltiplicato la sua presenza in campo (376’ finora) suddividendola in nove incontri di cui quattro da titolare, gli ultimi tre di fila. Anche Miranda ha avuto più spazio (85’ in tre gare), mentre sono calati Oliveri (fermato dalla rinascita di Situm a 125’ in otto gare) e soprattutto Stoppa, visto per 87’ in quattro incontri, dei quali uno dall’inizio. Tanti più minuti e di qualità, perché se Ambrosino, D’Andrea, Veroli e Pompetti sono nell’undici iniziale in un incontro difficile come il derby in trasferta, significa che Vivarini di loro si fida parecchio.

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