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Il Catanzaro vola col gioco delle coppie

In quattro ruoli Vivarini può scegliere in base alle necessità tattiche e all’avversario

Otto partite per finire il campionato e la speranza concreta di affrontarne altre ai playoff, perché la squadra è forte, ci crede, è spinta da tante certezze e anche da quei ruoli in cui il gioco delle coppie aumenta possibilità, risorse e prospettive.
In difesa, in mezzo al campo, sull’esterno destro e in attacco Vivarini può pesare soluzioni differenti e scegliere in base alle necessità tattiche o alle caratteristiche degli avversari. È la ricchezza della diversità, la concorrenza (sana) che può solo far bene nel rush finale della stagione: in allenamento o in partita, da titolare o subentrato, se tiri il fiato rischi di perdere il posto.
Nel pacchetto arretrato il tecnico dei giallorossi ha più alternative al centro: in ogni gara ne usa tre (il terzino sinistro è sempre un centrale che svolge anche funzioni da laterale) ed è costretto a escluderne uno fra Brighenti, Antonini, Scognamillo e Veroli. Nessuno di loro è un doppione dell’altro: Antonini è fondamentale di testa (due gol, ma sa fare tutto) e da quando è arrivato ha saltato due incontri su nove per acciacchi fisici; Brighenti è un maestro degli anticipi, è essenziale per la costruzione della manovra e nei big-match si esalta, come se fosse un gladiatore; Scognamillo è stato indicato «fra i difensori più forti della categoria» da un bomber come Evacuo; Veroli sembra un veterano per la tranquillità con cui si muove e infatti Vivarini lo ritiene una prima scelta. Nelle ultime gare prima della sosta Brighenti e Antonini sono stati schierati centrali, Scognamillo e Veroli si sono alternati sulla sinistra, ma il napoletano può sempre piazzarsi tranquillamente in mezzo.
A centrocampo, in attesa che Ghion sia di nuovo pienamente disponibile (“sfidando” Petriccione o con lui), la margherita ha principalmente due petali: Pompetti o Verna. Possono anche stare insieme (è già successo con buoni risultati), ma finora sono stati spesso l’uno l’alter ego dell’altro, seppur con qualità diverse: 22 presenze a testa, 300’ in più e tre reti a uno per il veterano. Di recente Pompetti è stato preferito più volte dall’inizio, Verna lo ha fatto a Brescia… ed è sempre Verna, corre per due e si impegna per tre.
Sull’esterno destro prima c’era un unico padrone: Sounas. Ora sono almeno in due, perché D’Andrea sta finalmente mostrando lampi più continui delle sue qualità: il greco dà di più nella fase di possesso, l’azzurro Under 20 garantisce strappi, estro, giocate. Gli manca ancora il gol (Sounas ne ha segnati tre), però potrebbe trovarlo presto perché Vivarini – oltre a immaginare un futuro in A per lui – gli sta dando fiducia e spazio. Occhio pure a Brignola, che ha di nuovo considerazione e qualche colpo può tirarlo fuori.
In attacco il gioco della coppia ha già funzionato: Biasci ha sempre dato tanto? La crescita di Ambrosino – fra i migliori a Cittadella, col Bari, a Cosenza – sembra ne abbia aumentato la fame: gol a Cosenza da subentrato e a Brescia da titolare. Due punte cariche a palla come loro sono uno stimolo aggiuntivo pure nei confronti di Iemmello: il capitano è quasi intoccabile, ma se si accontenta può accomodarsi in panchina anche lui. È il gioco delle coppie e va benissimo così.

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