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Catanzaro ormai al livello delle più forti

La sfida casalinga di sabato con il Como un altro esame per continuare a cullare il sogno A

La squadra ci crede, i tifosi pure, gli scontri diretti si giocheranno tutti in casa: i tre fattori per provarci. Il Catanzaro non vuole, non può e non deve più porsi limiti: la vittoria di Parma ha definitivamente sdoganato i giallorossi nella corsa alla promozione diretta. Sei punti di distanza dalla Serie A a sette giornate dalla fine non sono troppi in assoluto, ma valgono anche meno visto che il Como, ora secondo, sabato è atteso al “Ceravolo”. Lo stadio è pronto a ruggire come per un derby, il primo soldout del girone di ritorno è probabile.
I lombardi sono più attrezzati e ricchi? Vero, ma quanto volete importi a un gruppo che ha rifilato la prima sconfitta interna al Parma in tredici mesi? All’andata il Como ha inflitto un ko più duro di quanto dicano il risultato (1-0) e l’episodio decisivo (un “rigorino” da Var)? Meglio, perché si è capito al “Tardini” quanto incidano le «lezioni» incassate durante il percorso: lo ha detto lo stesso Vivarini citando proprio la sconfitta del “Sinigaglia” subito dopo la vendetta consumata ai danni di Pecchia. Da queste parti c’è tutta l’intenzione di continuare a vincere e stupire. E c’è soprattutto la fiducia – fondata – di poterci riuscire: 19 punti nelle dieci giornate più recente sono il terzo miglior bottino del periodo, appena dietro Parma e Sampdoria.
Amico in più. Nell’ultima uscita al “Ceravolo” contro la Reggiana, quasi un mese fa, il Catanzaro ha perso la prima partita interna del girone di ritorno ed è rimasto a secco in casa per la seconda volta in stagione. Però il vecchio “Militare” – e l’antico nome rende bene l’idea del fortino – si è spesso rivelato un alleato: in un campionato nel quale c’è molto equilibrio, e quindi in tanti osano anche in trasferta (proprio le Aquile sono terze per punti fuori casa), la spinta ricevuta sui Tre colli è stata essenziale – per esempio – nelle rimonte contro Lecco e Ascoli, nella prima vittoria su una big (lo Spezia) o nel dominio contro il Cosenza.
Il Como ha l’esperienza per non soffrire un ambiente ostile? Certo, ma conta soprattutto la carica che quell’ambiente può dare ai suoi eroi.
Non è casuale che il Catanzaro abbia il secondo attacco interno del torneo: solo il Venezia ha segnato di più (35 gol) dei 29 fatti dai giallorossi davanti al proprio pubblico. E solo tre squadre (Como, Venezia e Parma) hanno ottenuto più punti dei 27 raccolti da Vivarini e dai suoi nei 15 incontri in casa.
Italian job. Tra l’altro se Iemmello è il principe del gol in esterna (a bersaglio sette volte su 11), il “gemello” Biasci (con Veroli nella top 11 di B dell’ultimo turno) ha firmato il 60 percento delle sue reti al “Ceravolo” (sei su 10): solo Pohjanpalo, Tutino, Mendes e Casiraghi sono stati più letali in casa dell’attaccante toscano, che a differenza degli altri non ha beneficiato di rigori a favore (se non a Cosenza, peraltro sbagliandolo).
Il numero 28 è in una condizione straordinaria, ha centrato la porta tre volte nelle ultime quattro uscite e, insieme a Iemmello, forma l’unica coppia italiana in doppia cifra fra Serie A e B. In questo momento Biasci è l’emblema di una squadra che è tutta nel pieno delle proprie possibilità. E che crede sul serio di poter giocare uno scherzo alle grandi del campionato. Numeri alla mano, è grande anche il Catanzaro.

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