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Catanzaro, un altro duro esame playoff. Vivarini: "Toscani molto simili a noi, vogliamo alzare l’asticella"

Giallorossi di scena nell’anticipo a Pisa contro una squadra in corsa per l’ingresso nell’area spareggi per la A

Non c’è una partita più importante delle altre. La gara di stasera a Pisa non vale meno di quella di mercoledì con il Venezia o del successivo viaggio a Terni: pesano tutte allo stesso modo perché allo stesso modo possono contribuire allo slancio playoff del Catanzaro. Anzi, già questa sfida in Toscana ha un coefficiente di difficoltà altissimo considerando che, al valore assoluto dell’avversario, bisogna aggiungere i forfait definitivi di Ghion e D’Andrea, quelli parziali di Miranda e Stoppa (problemi a una caviglia per entrambi) e i quaranta di febbre che hanno debilitato Iemmello nella notte fra mercoledì e giovedì.
Vivarini, come sempre, ha respinto gli alibi: «Per il Pisa è fondamentale considerando le sue possibilità playoff, per noi lo saranno tutte perché vogliamo consolidare e migliorare la nostra posizione prendendo coscienza di dover fare bene in incroci tanto complicati. Quanto alle assenze, D’Andrea e Ghion stavano dimostrando il loro valore, Miranda e Stoppa li dobbiamo gestire in virtù degli incontri ravvicinati, Iemmello ha avuto la febbre, ha lavorato nella rifinitura e vediamo domani (oggi, ndr) in che condizioni sarà, ma siamo pronti perché la rosa è ampia».
Giochisti. Nel dibattito fra risultatisti e giochisti sia Vivarini che il collega avversario Aquilani andrebbero infilati nella seconda categoria. La realtà è che il risultato – ovviamente – è un chiodo fisso per tutti, non solo per loro, anche se rispetto a tanti altro lo cercano attraverso una proposta peculiare, piacevole e improntata a dominare il possesso, senza attese o speculazioni. Non a caso i calabresi sono primi nel torneo per passaggi e passaggi riusciti, i toscani rispettivamente secondi e terzo: «Il Pisa è una grande squadra che cerca sempre di giocare, è organizzata, quindi dobbiamo affrontarla con tanta attenzione», ha sottolineato il cinquantottenne abruzzese indicando le convergenze fra le due formazioni: «Loro lavorano bene, hanno principi molto simili ai nostri, hanno alternato alcuni atteggiamenti e situazioni, li apprezzo molto. Non posso entrare nella testa di Aquilani, però ci siamo preparati in funzione di qualsiasi soluzione scelgano».
Nuovo duo? Il dubbio più grosso e imprevisto verrà risolto solo poco prima del match: Iemmello ce la fa dall’inizio o conviene conservarlo nella ripresa? Dipende da come avrà passato la notte il capitano, autore della doppietta nel blitz di Modena e secondo marcatore più prolifico in trasferta in Italia con nove reti dopo Lautaro Martinez (quattordici). È chiaro che il 9 giallorosso sposterebbe gli equilibri affiancandosi a Biasci, «pisano atipico» altrimenti schierato in tandem con Ambrosino, che ha sbloccato il match d’andata: garanzie ne danno anche loro, dieci gol il primo, a secco dal 23 dicembre il secondo ma sempre autore di grandi prove negli ultimi due mesi.
La difesa non dovrebbe subire variazioni: Brighenti c’è, tuttavia il trio formato da Scognamillo, Antonini e Veroli (Situm a destra non si tocca) ha fatto molto bene anche con la Cremonese. Un altro punto interrogativo corre a centrocampo: Pontisso, Pompetti o Verna accanto a Petriccione?
In base alle ultime due prestazioni può spuntarla il primo a patto che abbia definitivamente smaltito l’affaticamento all’adduttore di sabato scorso.
«Andiamo a Pisa per tirare fuori tutte le nostre qualità, di sicuro non andiamo a speculare. Anzi, vogliamo alzare l’asticella, essere anche più determinati e decisi del solito per abituarci all’alta intensità di queste gare», ha tagliato corto Vivarini. La squadra parte stamattina con un volo charter e troverà un settore ospiti con seicento tifosi giallorossi.

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