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Il Catanzaro si affida ai “gemelli del gol”

La gente giallorossa sogna coi gol di Iemmello e Biasci, oggi come da due anni e mezzo

Una coppia così ce l’hanno in pochi. Pietro Iemmello e Tommaso Biasci, sempre loro e ancora loro. Sono due anni e mezzo che il Catanzaro segna e sogna con i suoi gemelli del gol ed è con loro che lancerà l’assalto al Brescia per continuare a coltivare la speranza della promozione. Nei playoff i dettagli conteranno più che in campionato e ogni aspetto sarà fondamentale, dalla condizione atletica alla gestione di acciacchi e squalifiche, dalla tattica all’entusiasmo dei tifosi e dell’ambiente in generale, però se a tutto questo si aggiungono le qualità dei singoli e i colpi di due frecce affilate come quelle di Vivarini, la fiducia non può che aumentare.
Nel corso della stagione regolare solo altre due squadre hanno chiuso con due uomini in doppia cifra di reti, il Parma e il Venezia: gli emiliani sono già volati in A, di conseguenza non fanno più testo, mentre i veneti sono gli unici rimasti nella giostra-promozione che sta per iniziare. Pohjanpaolo e Gytkjaer hanno firmato 33 gol in due (22 il primo, 11 il secondo), Iemmello e Biasci si sono fermati – si fa per dire – a 25, di cui 15 il capitano e 10 il suo partner di reparto (meglio del tandem parmense Man-Benedyczack).
Nessuno dei due ha mai giocato i playoff di B, ma questo è un particolare che conta fino a un certo punto, o forse proprio niente. Prendiamo Iemmello. Da quando è tornato a Catanzaro ha colpito in quasi tutte le occasioni più importanti e non ha mai fatto mistero di amare le responsabilità. Qualche esempio? La doppietta che ha ribaltato il Monopoli in Puglia nell’andata dei quarti playoff di Serie C due anni fa; il gol che ha squarciato la resistenza del Crotone nel derby al vertice dell’anno scorso; in questo campionato, i gol che hanno sbloccato la gara di Palermo o i derby d’andata e ritorno, quando il contesto era chiaramente ostile per tutti, ma in particolare per lui. Insomma, se può piazzare un macigno Pietro non va pregato: le doppiette di Cittadella o Modena e quella con il Venezia l’hanno dimostrato una volta di più, ma se uno è stato capace di decidere partite a San Siro (con il Sassuolo e il Benevento, contro Inter e Milan) da dimostrare forse non ha proprio niente se non che è come il vino rosso di qualità, più invecchia e più è buono: fra prime e seconde divisioni dei cinque campionati top europei, solo Lewandowsky è più anziano del capitano giallorosso fra quelli con almeno 15 gol e almeno cinque assist.
Nell’ultimo periodo Biasci ha giocato meno perché l’esplosione di Ambrosino, e le sue caratteristiche fisiche e tecniche, garantivano qualcosa di diverso alla manovra di squadra, ma il ventenne napoletano ha finito la stagione per infortunio e le prospettive del toscano - che comunque aveva continuato a segnare regolarmente - sono di nuovo più ampie. Dopo aver stordito il Brescia con un gran colpo di testa Biasci aveva detto di non voler smettere con i gol pesanti e non ci ha messo nemmeno troppo a replicare, visto che si è ripetuto aprendo il trionfo di Parma. La personalità non manca nemmeno a lui, matricola in B che si è rivelata fin dall’inizio finalizzatore efficace. Esattamente come faceva nella categoria inferiore.
La coppia più prolifica dei giallorossi (91 centri complessivi, 54 Iemmello, 37 Biasci) può ancora scrivere altre pagine miliari nella storia del club. Contro il Brescia la prima opportunità.

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