Il tesoro dei giovani e… dai giovani. Il Catanzaro incasserà una cifra superiore ai due milioni di euro dal minutaggio di campionato degli under 21 e 23. Non c’è ancora il dato preciso, ma i dirigenti del club stimano questo tesoretto fra i due milioni e centomila e i due milioni e duecentomila euro.
Un bel gruzzolo che non era scontato ricevere visto che il regolamento in materia garantiva maggiori risorse agli under 21, rispetto ai più pronti under 23: quindi era tutta da verificare la risposta sul campo di chi, in molti casi, doveva ancora avere il battesimo in una prima squadra.
Ciò che è successo durante la stagione è l’ulteriore dimostrazione del buon lavoro portato avanti dalla società – che quei ragazzi li ha presi –, dal tecnico che li ha fatti giocare e dagli stessi calciatori, considerando che qualcuno di loro è riuscito a ritagliarsi un ruolo da protagonista.
Il Catanzaro ha aderito al minutaggio della Serie B con otto elementi. I tre nati nel 2000, dunque under 23, portano risorse diverse anche fra di loro: per Pompetti, essendo un patrimonio del club che lo ha acquistato l’estate scorsa dall’Inter, le Aquile ottengono il 100% delle risorse in proporzione alle gare giocate (29) e lo spazio ricevuto (1.391’), mentre Ghion e Stoppa, trattandosi di prestiti da Sassuolo e Sampdoria, hanno una dote pari al 75% calcolata su partite e minuti dell’uno (21 e 1.587’) e dell’altro (23 e 636’).
Il bottino della cinquina degli under 21 è tutto da calcolare al 75% perché sono tutti calciatori in prestito da altre squadre. È da questi che arriva il valore maggiore, anche se nessuno consente al club di ricevere integralmente le 15.000 euro riconosciute per una partita da 90’ (pesatura calibrata pure in base ai minuti in campo: per esempio, per uno che ha giocato 75’ si riceve meno di uno che l’ha fatto per 80’).
Veroli, targato Cagliari, guida la pattuglia (28 incontri e 2.113’) seguito da Ambrosino del Napoli (28 e 1.260’), Oliveri dell’Atalanta (26 e 776’), D’Andrea (23 e 721’) e Miranda dal Sassuolo (10 e 251’).
Il peso sarebbe stato sicuramente più alto se gli infortuni di D’Andrea prima e Ambrosino poi non avessero messo ko due calciatori che, a quel punto, erano stabilmente nelle rotazioni di Vivarini.
Dal conteggio sono esclusi Rafele, di proprietà del Catanzaro e unico 2005 della compagnia, che l’allenatore ha promosso dalla Primavera e fatto esordire per 2’ all’ultima di campionato, e gli stranieri Katseris e Krastev.
Il greco, comunque, è stato la rivelazione del girone d’andata e ha portato nelle casse giallorosse circa due milioni di euro in virtù della cessione invernale ai francesi del Lorient.
D’Andrea e Rafele, invece, sono rientrati nella top 20 degli esordienti più giovani della B: l’esterno offensivo del Sassuolo aveva 18 anni, 11 mesi e 21 giorni quando è stato lanciato dalla panchina nella sfida con la Ternana sul neutro di Lecce, tra l’altro tirando fuori la giocata che ha portato al rigore decisivo trasformato da Vandeputte. Rafele aveva 18 anni 11 mesi e due giorni quando ha debuttato al “Ceravolo” contro la Samp.
Catanzaro, un tesoretto dai giovani
Veroli guida la pattuglia dei più utilizzati (2.113’), poi Ambrosino (1.260’) e Oliveri (776’)
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