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Catanzaro, il regista... ce l’hai in casa: Petriccione punto di riferimento anche nella prossima stagione

Il playmaker 29enne ha chiuso in crescendo i playoff e salutato i tifosi con un messaggio via Instagram

Inutile pensare alla sedia da regista: è già occupata anche per il prossimo campionato. Jacopo Petriccione se l’è strameritata ed è da lui, dalla sua visione di gioco, dalle sue letture e dalla sua esperienza che il Catanzaro vuole e deve ripartire. Il centrocampista è entrato così in profondità nel cuore delle Aquile che non può sorprendere che sia diventato un simbolo per i tifosi.
«Faccio un lavoro che mi permette di conoscere gente speciale, bambini che ti vedono come un esempio, che ti abbracciano, tante persone che ti trasmettono la passione per i propri colori facendoti dare il massimo per la loro squadra del cuore, proprio come qui in questa città», ha scritto Petriccione in un lungo post su Instagram. «Questo aspetto lo vedo come una responsabilità, il cuore l’ho sempre messo indossando qualsiasi maglia, ma mai avrei pensato che in soli quattro mesi potessi integrarmi così e vivere queste nuove emozioni». Manco a dirlo, il messaggio ha preso oltre duemila “like” in poche ore.

 

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Un post condiviso da Jacopo Petriccione (@jacopopetric17)

I quattro mesi di cui parla Petriccione sono quelli in cui ha fatto vedere a tutti che la Serie B è il suo terreno ideale. A gennaio, quando il Catanzaro era in piena emergenza per il grave infortunio di Ghion, Vivarini ha pensato solo al ventinovenne friulano, allora capitano del Crotone: «O lui o restiamo così», è stato più o meno il diktat dell’allenatore che l’avrebbe voluto nell’estate precedente e, ancora prima, quando guidava l’Ascoli (2018-19). Il ds Magalini e il presidente Noto avrebbero poi fatto il resto - aiutati dalla volontà del giocatore, fondamentale - acquistandolo a titolo definitivo dai pitagorici.
Il resto è storia nota, perché Petriccione ha immediatamente ripagato l’investimento della società e la fiducia del tecnico abruzzese inserendosi alla perfezione: con lui nel motore, la squadra è tornata ad alzare il livello e ha avviato lo sprint verso il quinto posto finale: «Il calcio di Vivarini è ideale per uno come me, è come se lo conoscessi da sempre», furono le sue parole di presentazione. Da fine gennaio a fine maggio, tre spezzoni da subentrato con minutaggio crescente, poi sempre titolare, tredici volte in campionato e altre tre nei playoff chiusi personalmente in crescendo, molto positivi anche in una serataccia (per quasi tutti) come quella di Cremona.
Petriccione si è congedato per le vacanze con un dato di passaggi riusciti (90% in base ai dati Opta) mostruoso per uno che frequenta la metà campo e non si limita a semplici appoggi al compagno più vicino. La cartolina è l’assist con cui ha segnato Biasci a Brescia - il 16 marzo in campionato -, però ci sono tanti altri scatti che andrebbero bene per spiegare Jacopo, magari uno dei tanti palloni recuperati perché è sempre posizionato sulle traiettorie degli avversari.
Petriccione ha ringraziato compagni, staff tecnico e società, ma «soprattutto» i tifosi «che hanno creduto in me dal primo minuto in cui sono entrato in campo, senza alcun pregiudizio», rappresentando un lato di quella «magia» che è stata «una catena così grande che mi ha permesso di sorridere e rialzarmi». Un anno fa il Catanzaro sperava (e un po’ tremava) per riavere Ghion dal Sassuolo. Ora il regista ce l’ha in casa e vuole tenerselo stretto.

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