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Catanzaro, continuità per ripartire. Entro una settimana l’incontro con Vivarini

Il patron Noto vuole ricominciare dagli stessi uomini (dg, ds e tecnico) che l’hanno portato ai playoff

La continuità è stata uno dei punti di forza del Catanzaro ed è l’aspetto con cui il presidente Floriano Noto vuole consolidare la presenza delle Aquile in Serie B. È per questo che il patron ha intenzione di proseguire con gli stessi uomini che negli ultimi due campionati hanno guidato i giallorossi, dirigenti e tecnico.

Affidarsi a canoni assimilati a qualsiasi livello – sul campo e dietro la scrivania – può rappresentare un vantaggio rispetto alla concorrenza: molte società devono ancora scegliere le figure chiave, i giallorossi no.

Il quadro più preciso della situazione si avrà soltanto dopo i rinnovi dei direttori Magalini e Foresti (non prima di giovedì) e il successivo incontro nel quale il patron e l’allenatore (che ha un altro anno di contratto con opzione per quella successiva legata ai risultati) dovranno definitivamente allontanare il suono delle sirene della categoria superiore. Su Vivarini ci sarebbe stato un sondaggio del Venezia (e su Magalini ci sono almeno Pisa e Bari), ma i divorzi non paiono all’ordine del giorno.

L’idea della proprietà è dunque andare avanti con il progetto iniziato due stagioni fa e sviluppato con pazienza. Visti i risultati ottenuti, è più logico procedere con un’evoluzione che con una rivoluzione. Il Catanzaro l’ha già fatto proprio due anni fa di questi tempi, quando si stava leccando le ferite causate dall’eliminazione nella semifinale playoff per la B a Padova. La ripartenza, con i puntelli adatti in un organico già forte e con Vivarini al proprio posto, ha consentito di demolire la Serie C con una promozione ottenuta a marzo, con cinque turni d’anticipo..

L’estate scorsa stessi uomini al timone, cioè Noto a sovrintendere, Foresti e Magalini in regia, Vivarini in panchina e più o meno identica fisionomia in campo: la squadra nelle prime quattro giornate raccoglie dieci punti (un sesto del bottino finale), sale in testa alla classifica e fa capire che può puntare ad altro che alla semplice salvezza nonostante sia quasi uguale a quella del campionato precedente, in una categoria inferiore.

Certo, alcuni giocatori avevano e hanno qualità che con la C non c’entravano niente (Iemmello, Vandeputte, Fulignati, Ghion, Situm), però tutti gli altri in B c’erano stati poco o niente (Biasci, Sounas e Katseris, per esempio), oppure sembravano non dovessero più tornarci (Verna, Brighenti). Eppure hanno amplificato il proprio potenziale grazie a un gioco imparato a memoria e, appunto, alla continuità di lavoro. Che ha permesso di partire bene e, di conseguenza, di acquisire la tranquillità indispensabile per inserire col tempo i nuovi innesti: con Ambrosino e D’Andrea, Petriccione e Antonini, il progetto tecnico-tattico ha beneficiato dell’evoluzione immaginata con la strategia impostata dalla società negli anni e nei mesi precedenti.

Continuare su questa strada è l’obiettivo del club e della proprietà. Una volta tracciata la linea, si potrà pensare al mercato per una nuova tappa dell’evoluzione giallorossa. Si guarda al futuro senza dimenticare le mosse del passato.

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