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Catanzaro, Magalini fra Bari e Pisa

In bilico anche il dg Foresti. Vivarini piace in A, ma Noto punta a trattenerlo

È un po’ come un gol incassato a inizio partita: arriva a freddo, inatteso, chi lo subisce ha un attimo di smarrimento prima di riorganizzarsi per recuperare il risultato. Ecco, l’addio sempre più scontato (anche se non ancora ufficiale) di Giuseppe Magalini al Catanzaro sembra una di quelle situazioni inattese che, appena colpiscono, lasciano un po’ spiazzati.
Il club non immaginava di dover cercare un nuovo direttore sportivo a giugno inoltrato, aveva in testa l’idea di proseguire con le figure di riferimento degli ultimi due anni (come minimo ds e allenatore), ma ne perderà almeno una: il dirigente veneto, il cui contratto scade il 30 giugno, è indeciso fra la proposta del Bari e quella del Pisa, che è ancora in ballo. Un attimo di smarrimento nella sede di via Gioacchino da Fiore c’è stato, ma è pure già superato: la proprietà sta valutando nuovi manager, probabilmente più giovani di chi sta per andare via.
Quello di Magalini – che anche ieri mattina ha incontrato il presidente Noto senza trovare un’intesa sulle garanzie generali e operative richieste dal ds – potrebbe non essere l’unico saluto definitivo: pare al capolinea anche l’avventura del direttore generale Diego Foresti, l’altro dirigente in scadenza di contratto che non si è ancora confrontato con il patron e non è sicuro possa farlo a breve termine: se divorzio sarà, sarà soltanto dopo il faccia a faccia.
Soluzioni Superato il primo momento di impasse, il Catanzaro ha cominciato a guardarsi intorno per quando dovrà ricoprire la casella da ds. Il nome di Matteo Lovisa, giovanissimo (ha ventotto anni) direttore sportivo della Juve Stabia promossa in B è uno dei primi filtrati dalle stanze dei bottoni: l’anno scorso Lovisa ha vissuto la sua prima esperienza lontano da Pordenone, dove per sei anni è stato direttore tecnico del club di proprietà del padre (e anche lì ha centrato una promozione fra i cadetti).
Di profili, comunque, ne verranno vagliati ancora visto che nell’ampio giro di ds ce ne sono parecchi in cerca di sistemazione.
Dovesse essere confermato pure il divorzio con Foresti, la società dovrebbe trovare anche un’alternativa da piazzare sulla poltrona di direttore generale: in questo caso, la canonica strada esterna che porterebbe a un manager pronto e con esperienza nel ruolo è quella più battuta, molto più di una scelta interna se non proprio “di famiglia” che pure sarebbe stata ipotizzata in un primo momento. I tifosi attendono più che altro con curiosità le questioni dirigenziali, mentre sono con il fiato sospeso per quanto riguarda l’allenatore.
Nord est o isola? La vicenda Vivarini è un po’ diversa perché il tecnico è legato da un altro anno di contratto con opzione per la stagione successiva e il presidente Noto non ha intenzione di privarsene, visto che il tandem ha portato risultati straordinari abbinati a un calcio spettacolare, divertente ed estremamente produttivo. Il problema arriva da un terzo versante, cioè dalla Serie A. Il Cagliari pare interessato, l’Udinese lo è senz’altro, il Venezia ha già avuto un confronto con lo stesso coach grazie al consolidato rapporto personale che il pescarese d’adozione Vivarini ha con il ds dei veneti (e pescarese doc) Antonelli, che l’altro ieri era tornato proprio nel capoluogo abruzzese. «Quest’anno ha fatto molto bene e come identikit è un profilo che ci sta, oggi Venezia ha la possibilità di mettere in vetrina non solo giocatori, ma anche un allenatore», ha detto a una tv locale Antonelli quando gli è stato chiesto del cinquantottenne di cui è stato pure giocatore nel 2007 (sempre a Pescara). Le parole del ds lagunare si sentono ogni estate e lasciano aperta qualsiasi porta, ma se Vivarini dovesse ricevere un’offerta seria da una di quelle tre squadre di A, trattenerlo diventerebbe molto complicato. Nella prossima settimana dovrebbe comunque vedersi con Noto, che al contrario ha intenzione di prospettargli la cosa più naturale: un’evoluzione rafforzata del progetto avviato poco meno di tre anni fa. Sembra una telenovela, però l’ultima puntata deve ancora andare in onda.

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