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Catanzaro, è divorzio con Vivarini. Aquilani è la prima idea per la panchina

Nell’incontro con Noto il tecnico ha comunicato la volontà di andare via

Non c’è più alcuna possibilità che Vincenzo Vivarini sia l’allenatore del Catanzaro l’anno prossimo. Ci si aspettava che il faccia a faccia fra il cinquantottenne abruzzese e il presidente Floriano Noto chiarisse almeno un po’ una vicenda che era diventata parecchio nebulosa (e quindi non prometteva nulla di buono). L’ha fatto nel modo più brusco, con buona pace degli argomenti che il patron (un anno di contratto in più, condizioni economiche maggiorate, garanzie sul rafforzamento della squadra) ha messo davanti al suo tecnico.
«Le nostre strade finiscono qui», sarebbe il succo - avvelenato - delle due ore abbondanti di colloquio, dalla tarda mattinata all’ora di pranzo, negli uffici del proprietario delle Aquile, all’interno del complesso che ospita anche la sede del club.
Col tempo verranno fuori tutte le sfumature che hanno portato a questo divorzio che, per com’è avvenuto, potrebbe non essere semplice da consumare: perché sono volati stracci e perché Vivarini ha un altro anno di contratto con il Catanzaro. Per liberarsi e accettare una nuova proposta, il coach deve prima trovare l’intesa per la risoluzione del contratto o lasciar fare al suo potenziale prossimo club. Vivarini sembrava destinato alla Serie A, ma potrebbe continuare a frequentare la Serie B.
Sponda Venezia, fino a ieri, hanno continuato a dare per sicuro il suo approdo, però le frequenze di Radiomercato riportano interessi concreti dei lagunari per Bocchetti, Di Francesco e Zaffaroni. Sul tecnico trapiantato a Pescara sarebbe più insistente il corteggiamento del Frosinone, appena retrocesso dalla massima categoria e orientato a ricostruire un nuovo e ambizioso progetto con un profilo che piace molto - e non da oggi - al ds Angelozzi.
Ci sono spazi per ricomporre la frattura? Teoricamente sì (dopotutto c’è un contratto in essere), praticamente no: Vivarini e il Catanzaro hanno scritto una storia bellissima finché è durata. Il tecnico più vincente della storia del club (67 successi in 114 gare, 199 punti, 223 gol fatti e 116 subiti con tanti record ottenuti fra la Serie C e la Serie B) senza tralasciare la bellezza della proposta con cui li ha ottenuti: le vittorie di Palermo, Marassi, Parma, i derby dominati in una categoria e nell’altra rimarranno in un posto speciale nell’album dei ricordi giallorosso. Ma il finale poteva e doveva essere gestito diversamente.
Ora per la società si apre una nuova fase, del tutto imprevista perché l’idea era di continuare con gli stessi ds e allenatore degli ultimi due anni: in dieci giorni è saltato il banco. Con chi sostituirà Vivarini il Catanzaro? Per il momento la prima idea porta a un profilo simile per modo di sviluppare il gioco, ma più giovane: potrebbe essere Alberto Aquilani, che si è da poco separato dal Pisa, ma è seguito da altre squadre (fra le quali Bari e Reggiana). La vocazione del quarantenne ex giocatore di Roma e Liverpool, che da allenatore è cresciuto nelle giovanili della Fiorentina, è la stessa dell’uomo di cui potrebbe prendere il posto. In quel caso, il progetto tecnico potrebbe non non subire una rivoluzione, ma soltanto un’evoluzione.

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