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Catanzaro, in cima c'è sempre Aquilani per la panchina. La separazione da Vivarini con coda giudiziaria

Il tecnico ex Pisa è al momento il primo nome sulla lista del club giallorosso. Noto non ha intenzione di concedere all'ex tecnico la risoluzione senza colpo ferire

La rottura fra il Catanzaro e Vincenzo Vivarini ha aperto la caccia alla successione: Alberto Aquilani è il primo nome sul taccuino del club, la prima scelta. Non sarà comunque né semplice, né immediato, tantomeno scontato vederlo al “Ceravolo”. Un po’ perché sull’ex tecnico del Pisa ci sono altre squadre (soprattutto Reggiana e Bari), ma soprattutto perché formalmente è sempre Vivarini l’allenatore dei giallorossi.
Nel faccia a faccia col presidente di martedì il cinquantottenne abruzzese ha detto di voler andare via, ma non ha rassegnato le dimissioni, quindi è ancora a tutti gli effetti il tecnico delle Aquile. E Noto, che può sostituirlo con chi vuole e quando vuole, non ha ovviamente intenzione di concedergli la risoluzione senza colpo ferire: chi vorrà assumere il “comandante” dovrà pagare un indennizzo salato e cash. Non è da escludere, oltretutto, che ci sia una coda giudiziaria visto che lo stesso patron, a margine del premio “Ceravolo”, ha parlato apertamente di una discussione «che continuerà nelle sedi opportune sia con l’allenatore che con il ds, perché entrambi hanno un contratto». Anche Magalini, poco prima di cambiare idea, aveva dunque sottoscritto un rinnovo (triennale).
«Si riparte dalla società e dai tifosi - ha sottolineato Noto -, abbiamo già pronto il piano B, a giorni ufficializzeremo il nuovo dg, mentre con ds e allenatore ne discuteremo nelle sedi opportune perché sono vincolati entrambi, non è che uno decide di non venire e non viene più. Ci sono rimasto male? Ognuno fa le proprie scelte». Non ha specificato quali siano le sedi opportune (nemmeno quando è stato incalzato), però è abbastanza chiaro. E sereno: «Sono serenissimo, nel calcio i cicli sono di tre-quattro anni. Il Catanzaro sarà competitivo, faremo la nostra parte, ogni campionato fa storia a sé e il torneo di B è difficilissimo, per cui stiamo con i piedi per terra, basta ricordarsi del Bari che un anno fa è arrivato a un minuto dalla Serie A e in questo si è salvato al playout», ancora il patron prima di abbracciare Iemmello.
Anche se ha smentito un approcccio diretto, l’interesse della società su Aquilani c’è ed è in piedi da tempo, perché l’addio di Vivarini - dopo due grandi campionati - ci poteva stare. L’ex allenatore del Pisa era già stato sondato in inverno ed è stato ricontatto in queste ore. I giallorossi sono in corsa insieme alla Reggiana e al Bari (dove dovrebbe andare Magalini, suo estimatore).
Nel frattempo, però, ci si continuerà a muovere sul binario parallelo che riguarda Vivarini e il ds: indipendentemente dagli interessi del Frosinone e del Venezia (per il coach) e dei pugliesi (per l’uomo-mercato), sono previste altre turbolenze. Il presidente ha mandato chiari messaggi ai due partenti. Li avranno già colti o andranno allo scontro diretto? Forse un braccio di ferro completo non conviene soprattutto a loro. Non converrebbe nemmeno al Catanzaro tenerli a libro paga, ma a perderci di più sarebbero comunque Vivarini e Magalini. La loro esperienza in giallorosso è finita, ora bisogna capire come. Non è da escludere nemmeno che si vada in tribunale.

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