È stata un’altra giornata zeppa di valutazioni e contatti, di idee definitivamente cancellate e poi di una fumata quasi bianca. Dal toto-allenatore non è ancora uscito un vincitore e il concorso dovrebbe finire oggi, prima che il club presenti ufficialmente i direttori Morganti e Polito. Fino a ieri pomeriggio non c’era alcuna certezza su chi siederà in panchina, ma in serata sono salite a dismisura le quotazioni di Fabio Caserta. Il calabrese aveva già riacquisito un po’ di credito in mattinata, quando era partito un nuovo sondaggio nei suoi confronti da parte del ds, mentre restava sullo sfondo anche Marco Zaffaroni. Poi in serata l’accelerata finale, decisiva, sul melitese che sarà il nuovo allenatore giallorosso.
Ieri era partito anche un nuovo tentativo, un po’ a sorpresa, nei confronti di Alberto Aquilani, che il presidente Floriano Noto aveva individuato come successore di Vincenzo Vivarini fin da quando c’era stata la frattura con l’abruzzese. Il nuovo abboccamento con il quarantenne ex Pisa e il sondaggio con Caserta sono scaturiti dopo che hanno perso consistenza le piste più prestigiose – pesando i curricula di riferimento – di Andrea Sottil e Leonardo Semplici.
Lunedì c’è effettivamente stato un contatto con Sottil, ma fin da subito era apparso complicato superare l’ostacolo economico: un tecnico che negli ultimi anni ha lavorato soltanto in Serie A ha uno stipendio calibrato sui parametri della massima categoria. Lo stesso vale per Semplici, ultima esperienza allo Spezia (chiaramente in A) dopo aver guidato il Cagliari e la Spal, la più grossa suggestione con cui ha fatto i conti l’ambiente giallorosso nella settimana più recente. Allora è diventato automatico che le alternative puntassero su allenatori che hanno finora avuto il torneo cadetto come dimensione principale.
Caserta è un vecchio pallino di Polito, che l’ha avuto per tre anni alla Juve Stabia vincendo un campionato di Serie C (contro il Trapani di Italiano e il Catanzaro di Auteri). È vero che l’anno scorso ha guidato i rivali del Cosenza perdendo i due derby, ed è per questo che i sostenitori delle Aquile sono sempre stati freddi in merito a questa ipotesi, ma come profilo sembra avere le carte in regola anche perché darebbe alla squadra uno spirito più o meno in linea – anche se non uguale – con quello avuto finora. Le Aquile non avevano ancora sciolto le ultime riserve, ma Caserta è diventato un candidato credibile, il più forte in questa lunga ricerca.
In ballo, comunque, era rimasto pure Zaffaroni, che risponde all’identikit opposto: 3-5-2 con estrema attenzione alla fase difensiva, il sentiero giusto se si volesse davvero rivoluzionare il tipo di gioco e la rosa del Catanzaro. E Aquilani? Avrebbe opposto il terzo rifiuto alla proposta giallorossa, intenzionato ad aspettare qualche altro progetto, magari più aderente alle ambizioni dell’ex allenatore del Pisa: canale riaperto e subito richiuso senza però che in via da Fiore si siano stracciati le vesti.
In giornata, salvo ulteriori imprevisti, la caccia all’allenatore verrà chiusa con Caserta in sella e partirà tutta la macchina operativa fra raduno, ritiro e calciomercato, anche in entrata.
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