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Catanzaro, l’esperienza di Pigliacelli: "Non vedo l’ora di iniziare e fare felice questa gente"

Il portiere è stato prelevato a titolo definitivo dal Palermo e ha firmato un contratto biennale con le Aquile

Come sostituire un portiere come Andrea Fulignati? Con uno bravo altrettanto. L’indicazione di Fabio Caserta era stata chiara: «Serve un elemento di personalità carisma ed esperienza». Il tecnico è stato accontentato nel giro di una decina di giorni, anche se la trattativa con il portiere era definita da un pezzo e quella con il Palermo era pure chiusa da un po’. Mancava soltanto l’annuncio che è arrivato nel pomeriggio di ieri, dopo che il trentunenne romano aveva superato le visite mediche (sostenute in mattinata), firmato un contratto biennale e salutato i suoi ex tifosi - i rosanero - attraverso Instagram. A conquistare quelli nuovi, in giallorosso, ci proverà fin dalle amichevoli in ritiro, anche se è impossibile che avverta la pressione uno da quasi 380 partite in carriera fra Serie B italiana e Serie A rumena, cresciuto nel settore giovanile della Roma (dove ha vinto tutto) e nelle ultime due stagioni titolare fra i pali del Palermo targato City group.
Pigliacelli è il quarto rinforzo del Catanzaro, il più esperto della compagnia: prime esperienze fra i pro’ nel Sassuolo, poi Pescara, Reggina,. Frosinone, Trapani, Pro Vercelli, l’Universitatea Craiova con Devis Mangia e la squadra del capuologo siciliano. «Ho girato tanto, ma sinceramente quando ho avuto la possibilità di venire a Catanzaro c’è stato poco da pensare - ha detto all’ufficio stampa del club -. Quando ho giocato al “Ceravolo” è stato emozionante, ho sentito da subito il calore della piazza anche con i messaggi sui social, ma pure la forte voglia del direttore e della proprietà di avermi qui. Sono estremamente felice».
Sei rigori parati in carriera, Mirko uno l’ha anche segnato in Romania e chissà che non ripeta una cosa che al “Ceravolo” si è già vista da parte di un portiere giallorosso (Luca Scerbo contro il Trapani in Coppa Italia di Serie C). Il fatto che sia stato scelto (da Mangia) per andare sul dischetto fa capire che Pigliacelli ci sappia fare con i piedi, un’altra delle caratteristiche richieste da Caserta: «Mi piace giocare a calcio nel vero senso della parola, non sono un portiere che sta fermo ad aspettare il tiro, cerco di essere di supporto alla squadra, di dare una soluzione, di fare uscire il gioco dal basso», ha aggiunto il trentunenne che, con il suo predecessore, condivide anche la tradizione di famiglia: «Mio padre e mio zio hanno giocato in porta, quando da piccolo ho scelto di fare anche io il portiere mi hanno spiegato che è un ruolo particolare, e forse è proprio questo che mi ha convinto».
Prima di arrivare a Catanzaro, Pigliacelli si è sentito con Iemmello: «Ho giocato diverse volte contro il capitano, ora sono contento di essere in squadra insieme: ho già parlato con Pietro, mi ha raccontato qualcosa, non vedo l’ora di iniziare e spero di far felice la gente di Catanzaro. Sono sicuro di poter dare una mano alla squadra e a questa società. Penso di mettermi a disposizione in tutto come ho sempre fatto in carriera, ma soprattutto ora che ho fatto tanta esperienza - ha sottolineato Pigliacelli - non vedo l’ora di vedere i tifosi allo stadio e di gioire insieme a loro».

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