Un blocco di giovani e tanta esperienza. La generazione Z di Bonini, Ceresoli, Turicchia o Buso, solo per citare qualcuno dei ragazzi nati dal 2000 in poi, in aggiunta ai trentenni (ancora rampanti) che rappresentano da anni l’ossatura del Catanzaro. All’organico di Fabio Caserta sembra non mancare niente sul piano delle caratteristiche tecnico- tattiche, né su quello della… carta d’identità. Il direttore sportivo Ciro Polito ha prima ringiovanito la rosa, compiendo un’azione necessaria da diversi punti di vista e andando a pescare anche in Serie C, poi l’ha rifinita inserendo gente che sa benissimo cosa aspettarsi da un campionato difficile come la Serie B. È anche questo dell’età un aspetto che può contare molto per il raggiungimento o meno di un obiettivo.
L’anagrafe media delle Aquile è di 25,6 anni, in linea con quella della categoria (25,7). Il Catanzaro non è la più giovane, né la più vecchia dato che la superano in otto fra cui big come Bari, Palermo, Sampdoria e Cremonese. Dal quadro generale dell’organico a quello più specifico degli elementi impiegati, nelle prime giornate Caserta è ricorso soprattutto ai suoi uomini più esperti: a Cesena il Catanzaro è sceso in campo con una media di 26,5 anni ed è stata la sua formazione più giovane, mentre l’undici giallorosso più anziano ha sfiorato la soglia dei 29 anni (precisamente 28,8) nella vittoria sulla Carrarese e in tre partite su quattro ha comunque superato i 28 anni.
Over 30 Che significa? Puoi avere tutti i giovani che vuoi, ma se hai ultratrentenni come Iemmello, Pigliacelli e Brighenti non ci rinunci: sono le rocce a cui aggrapparsi soprattutto in questa fase di start up e ricostruzione. Quei tre fanno parte del gruppetto di otto over 30 di Caserta, che al “Ceravolo” ha trovato Scognamillo, Situm e Biasci (li compirà a novembre) e nell’ultimo giorno di mercato ha ricevuto in dono La Mantia e D’Alessandro. Sono troppi? Per la B no, come dimostrano le scelte delle grandi che vogliono la A come delle piccole alla Sudtirol che puntano alla salvezza. E comunque la rosa alleggerita del trentenne Krajnc due giorni fa aveva già salutato i coetanei Fulignati, Verna, Sala, Sounas e Curcio: il saldo fra gli over 30 è di tre arrivi e cinque partenze.
Duemila e passa. Fra il gruppo degli over 30 e il nuovo che avanza ci sono alcuni uomini che fanno da “cuscinetto” perché non ancora trentenni: Coulibaly, Pittarello, Pontisso, Petriccione, Antonini, Dini, Brignola, tutti fra i 25 e i 29 anni. Anche loro arricchiscono con i propri bagagli un monte presenze complessivo di 2.131 partite fra i professionisti (71 a giocatore): da questo profilo il Catanzaro è sesto, dietro solo a Bari, Palermo, Cremonese, Brescia e Reggiana.
Gioventù. Anche se vanno in lista perché nati nel 2000, Buso e Pompetti fanno parte della numerosa band della Generazione Z che ha in Bonini il frontman attuale: classe 2001, ha giocato sempre e bene rimettendo in discussione le gerarchie della difesa. Bonini è un under ma non dà diritto alle risorse economiche per il minutaggio: come lui in rosa (anche loro 2001) ci sono Compagnon, Koutsoupias e Seck, giovani di grandi aspettative. Quelli che invece danno diritto al minutaggio sono sette: i 2004 Borrelli, Piras e Pagano, i 2003 Breit, Ceresoli e Turicchia, il 2002 Volpe.
Catanzaro, la ricetta giusta tra esperienza e gioventù
La rosa di Caserta ha l’età media in linea con la categoria
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