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Il Catanzaro va a caccia della continuità

Domani giallorossi a Cittadella per bissare il blitz di febbraio e verificare i progressi

Dopo i cinque punti ottenuti al “Ceravolo”, il Catanzaro deve cominciare a marciare anche in trasferta. L’unico viaggio compiuto finora, a Cesena nell’infrasettimanale di fine agosto, è stato da dimenticare sotto ogni punto di vista lo si voglia guardare, tranne che sul piano dell’esempio, nel senso delle cose da non ripetere.
Se quella in Romagna si è rivelata una lezione, la gara di domani (ore 15) a Cittadella sarà il miglior banco di prova per capire se sia stata effettivamente smaltita e assimilata. Per ottenere punti in Veneto i giallorossi dovranno essere tutto il contrario della squadra molle, rilassata e per niente incisiva di poco più di due settimane fa, anche perché al “Tombolato” sono cadute, nel corso degli anni, vittime ben più illustri e ambiziose delle Aquile. Dalla sconfitta di Cesena è seguita la reazione – forte, convincente – che ha schiantato la Carrarese.
Dunque è la continuità che serve a Caserta e ai suoi giocatori. E magari pure l’animo di una provinciale battagliera che è il segreto dello stesso Cittadella. Aver iniziato la stagione con tre gare su quattro in casa ha indubbiamente aiutato nella complicata fase d’avvio del torneo, però il terreno amico non può bastare per alzarsi in quota. Ricordare lo scorso campionato, in questo caso, può essere utile. E nello spogliatoio sono diversi i reduci che possono spiegare ai nuovi con quale spirito hanno sbancato gli stadi più difficili: proprio il “Tombolato”, a fine febbraio, con una prova da lacrime e sangue che ha pareggiato l’ardore e la fame del Cittadella (in cui c’era Pittarello, adesso dalla parte giallorossa della barricata), oppure Palermo, Modena e Cosenza, fra le più brillanti se non ci fosse stato, anche e soprattutto, l’ineguagliabile blitz di Parma, un misto di capacità di soffrire, resilienza, intelligenza e precisione.
Da Iemmello a Biasci, da Antonini a Brighenti, da Petriccione a Scognamillo fino a Situm, ognuno di loro era presente in tutti (o quasi, per coloro arrivati a gennaio) i successi esterni dello straordinario cammino compiuto un anno fa. Non partiranno tutti titolari, ma possono indicare la strada facendo riferimento ai progressi mostrati al “Ceravolo” nell’ultimo impegno di campionato.
Alcuni sono abbastanza evidenti: la crescita nella realizzazione delle chiare occasioni da gol (il 57% in base ai dati Opta) ha trasformato il Catanzaro nella terza forza del torneo, anche se deve essere migliorata la percentuale di tiri nello specchio (38%, terzultimi della graduatoria) e quella realizzativa (appena il 10%). Bisognerà prestare attenzione a non scoprirsi, soprattutto all’inizio: il Cittadella è l’unica ad aver segnato due gol nei primi 15’ con il suo solito gioco fatto di aggressione e verticalizzazioni immediate (è l’ultima per passaggi eseguiti).
Ma pure i veneti hanno una coperta corta che li rende vulnerabili: hanno subito 75 conclusioni, più di ogni altro e quasi il doppio del Catanzaro (che con 42 ha la terza porta più protetta). Con attenzione e lo spirito giusto, si può ripartire anche in trasferta. Gli uomini ci sono e sanno come si fa. Si tratta di riallacciare un nastro. Con l’anno scorso, come con la vittoria di due settimane fa.

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