Lo scontro con la Cremonese di questa sera è un esame vero. Magari non definitivo, perché dopo sei giornate non esistono sentenze inappellabili, soprattutto quando un cantiere è evidentemente ancora aperto, e quello del Catanzaro lo è senz’altro. Fra le due squadre c’è un solo punto di differenza in favore dei lombardi, anche loro alla ricerca di una nuova identità e anche loro alle prese con qualche difficoltà di troppo al netto delle differenze di ambizioni e di organico. «Noi ce la giochiamo sicuramente a viso aperto contro una delle favorite alla vittoria del campionato, i verdetti arrivano sempre dal campo e non partiamo battuti», ha sottolineato il tecnico delle Aquile concentrandosi più sul percorso di costruzione del Catanzaro che sulle qualità enormi degli sfidanti. «Rispettiamo tutti al di là del blasone, però puntiamo sulla nostra forza sfruttando il fattore campo».
Continuità. Che sia un 4-2-3-1 o un 4-4-2, il modulo di base è ancora quello inaugurato di nuovo a Cittadella, dubbi non ce ne sono. «Nella sosta siamo tornati a lavorare sul nostro progetto iniziale dopo che alcune vicissitudini (infortuni e mercato da completare, ndr) ci avevano indotto a cambiare qualcosina», ha spiegato Caserta. «Serve tempo per avere meccanismi collaudati come se fossero passati tre o quattro mesi, siamo a buon punto perché a Cittadella ho visto cose positive e altre negative, ma dobbiamo cercare di accorciare i tempi anche se mai nessuno potrà raggiungere la perfezione», ha aggiunto chiedendo più concretezza ai suoi giocatori: «Non tiriamo mai da fuori, dovremmo farlo di più perché abbiamo ottimi tiratori». La continuità in materia di assetto dovrebbe essere collegata a quella dei singoli titolari. Caserta è orientato a confermare l’ultima difesa, con Situm e Bonini terzini perché nella loro duttilità (uno si alza, l’altro si accentra) consentono al coach di modificare il modulo in base alle esigenze del match, dunque anche di passare a un eventuale 3-5-2 (o alle sue varianti). In mezzo Petriccione e uno fra Pompetti (apparentemente favorito) e Coulibaly, mentre Pontisso sta intensificando il suo lavoro di recupero e potrebbe davvero rientrare a Salerno (o al massimo col Modena nel turno successivo).
Segnare. Fra i problemi di questi primi turni, c’è quello del gol: i quattro del Catanzaro sono arrivati in due gare su cinque, è necessario che si sblocchi definitivamente qualcosa in avanti, ma da questo punto di vista anche la Cremonese (pur avendo due reti in più) è sulla stessa barca, tanto che le squadre hanno valori simili nei tiri eseguiti, nella realizzazione delle occasioni oltre che sulla percentuale (alta) di possesso palla. Caserta dovrebbe affidarsi a Pittarello, invece di Biasci, come partner di Iemmello, con Compagnon a destra e D’Alessandro, più di Buso, sulla sinistra. «Come la Cremonese, forte collettivamente e individualmente, e allenata da uno dei più bravi tecnici della categoria, abbiamo le individualità che possono farti vincere le partite e dobbiamo utilizzarle», ha ricordato Caserta.
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