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Catanzaro, il blitz manca da oltre sei mesi: l’ultimo a Modena firmato Iemmello

A Salerno giallorossi obbligati all’impresa per battere i granata e invertire un trend negativo

Serve l’impresa. Anche se la Salernitana ha un solo punto in più ed è evidentemente ancora alla ricerca – pure lei – della quadratura del cerchio, il Catanzaro è obbligato ad andare oltre i propri limiti per provare a tornare dall’“Arechi” con l’unica cosa che allontanerebbe i venti di una crisi. Un’impresa, appunto, perché in un andamento generalmente lento, almeno in casa i giallorossi non sono rimasti a digiuno, mentre fuori hanno raccolto quasi niente: l’unico punto ottenuto nei due viaggi di questo torneo – lo 0-0 di Cittadella – è stato un piccolo passo avanti solo in termini di risultato rispetto alla sconfitta di Cesena.
Salerno, paragonata all’uscita in Veneto, è una sfida molto più tosta per la qualità degli avversari – più alta di quanto non dica la classifica – e il contesto ambientale: a fronte di circa tremila tifosi delle Aquile, ce ne saranno almeno diecimila di fede granata. Quindi un atteggiamento opposto a quello di Cesena o del primo tempo di Cittadella sarà fondamentale: vietato essere molli. Insieme all’approccio, peserà tantissimo anche la strategia con cui affrontare un avversario che gioca bene a calcio, segna parecchio e ci crede fino alla fine, come dimostrano i quattro gol segnati negli ultimi 15’ e le vittorie ottenute nel recupero, o lì vicino, contro Cittadella e Sampdoria.
Insomma, all’“Arechi” non si scherza, anche se la coperta è corta pure per i granata visto che sono già in doppia cifra per numero di reti al passivo (dieci), quindi si tratta di una squadra tutt’altro che invulnerabile, soprattutto in avvio: tre gol li hanno beccati nel primo quarto d’ora, sette fino all’intervallo. Il Catanzaro è timido e contratto nei suoi avvii, loro fanno peggio, di conseguenza è doveroso cercare di sfruttare un chiaro punto debole. La Salernitana era in A l’anno scorso, non si è ancora abituata alla nuova dimensione.
Non l’ha fatto nemmeno il Catanzaro, che nella scorsa stagione non si era mai trovato così in basso nella graduatoria. E dalla scorsa stagione si porta dietro la striscia negativa in trasferta: l’ultimo successo esterno dei giallorossi l’hanno firmato Iemmello (con una doppietta) e Vandeputte, 3-1 a Modena il 12 marzo. Domenica a Salerno non ci saranno né il belga, in estate venduto alla Cremonese, né il capitano, che dovrebbe saltare anche la sfida con il Modena per una piccola lesione al polpaccio destro.
Dopo quel blitz in Emilia, sono arrivati un 2-2 a Pisa incassato dopo essere andati sul doppio vantaggio, la sconfitta di misura rimediata a Terni (1-0) e la dura lezione subita a Cremona nella semifinale di ritorno dei playoff per la Serie A (4-1). Tre partite della stagione precedente, altrettante di quella in corso se si sommano a Cesena e Cittadella e al ko – ma contro una squadra di Serie A – di Coppa Italia a Empoli.
Rimanendo alla sola Serie B, le gare esterne senza vittoria sono cinque, tre ko e due pareggi. Non sono troppe, ma nemmeno poche. Salerno non è il campo più adatto per cercare di capovolgere una tendenza. Ma il Catanzaro non ha altre strade da percorrere.

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