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Catanzaro, oggi è tutta un’altra storia. Caserta: "Siamo cresciuti, stiamo diventando una squadra"

Quanta differenza c’è fra il Catanzaro che affronta oggi il Cesena e quello che all’andata, proprio dai romagnoli, aveva preso due sberle in pieno viso? «Non eravamo ancora una squadra, tanti erano fuori e tanti altri dovevano arrivare – ha sottolineato Fabio Caserta –, da lì siamo cresciuti molto, anche se poi siamo cambiati, diventando squadra, dalla trasferta di Bari». È stato un percorso lungo, ma da quella serata di fine agosto i giallorossi sono ben altro che un cantiere aperto. Ora hanno ottenuto identità, gioco, risultati, sicurezze e la capacità di cercare fino alla fine il successo, com’è avvenuto a Brescia col blitz firmato al 97’: «L’aspetto mentale conta e il Catanzaro non molla mai, l’entusiasmo per il modo in cui abbiamo vinto e per la prestazione è sicuramente un fattore molto positivo, però è il passato ed è importante non dimenticare il nostro obiettivo», ha spiegato l’allenatore che anche stavolta deve rinunciare a Pompetti oltre a Compagnon, ma non è alle prese con l’emergenza di una settimana fa perché Situm, D’Alessandro e Scognamillo sono rientrati.
Verso l’alto. Nel club non si parla di playoff, tuttavia guardando la classifica lo scontro col Cesena non può non essere inquadrato in quest’ottica. Quindi va preso con cautele massime considerando il valore dell’avversario, rilevante al netto di qualche assenza pesante: «Il Cesena sta facendo un grande campionato insieme all’altra neopromossa Juve Stabia», ha avvisato Caserta, che nel girone d’andata ha indicato proprio i romagnoli come sorpresa di questo torneo. «Ci saranno delle difficoltà che dovremo affrontare con entusiasmo, ma senza dimenticare il nostro obiettivo», è stata l’altra avvertenza del tecnico, come a dire che va bene essere sesti, però lo spirito deve rimanere quello di chi lotta per consolidare la categoria: «Mi aspetto una crescita costante, soprattutto nella lettura delle situazioni, per esempio con il Brescia l’avevamo preparata in un modo e ce li siamo trovati davanti in un altro, ma siamo comunque riusciti a individuare il bandolo della matassa, lo stesso dovremo fare col Cesena».
Con i tre gol nel blitz in Lombardia il Catanzaro è diventata la quarta forza del torneo per reti da palla inattiva (tredici in tutto), la seconda è proprio il Cesena (con sedici), che è abbastanza simile alle Aquile per modulo di riferimento (una declinazione del 3-5-2) e numeri offensivi, anche se è messa peggio in quelli difensivi.
Chance davanti. Dietro corre il primo dubbio di Caserta, che non dovrebbe rischiare Antonini (problema a un flessore domenica scorsa) confermando Brighenti da braccetto destro e rimettendo al centro del pacchetto Scognamillo, che ha scontato il turno di squalifica. Davanti, visto che degli attaccanti segna solo Iemmello, stavolta come sua spalla può essere il turno di La Mantia, mentre da mezzala Pagano è favorito su Coulibaly. Sulle corsie Cassandro e Quagliata non si discutono considerando che Situm e D’Alessandro non hanno 90’e Brignola sarebbe promesso alla Ternana. «Il mercato disturba? È una cosa che riguarda tutti e per fortuna è l’ultima partita che giochiamo a operazioni aperte. Ai ragazzi ho sempre detto che capisco il momento, intanto ora affrontiamo questa gara, poi avremo due giorni per valutare bene con la società e capire cosa fare, anche se noi avevamo bisogno di poco», la puntualizzazione di Caserta. Significa che se dovesse andar via qualcuno, un altro prenderà il suo posto. In caso contrario, il Catanzaro sembra davvero star bene così com’è.

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