
Tredici partite alla fine della stagione regolare, l’opportunità di restare agganciati al treno playoff e la consapevolezza di poterlo fare senza consumarsi com’è successo un anno fa: l’organico è più lungo e completo di quello che aveva gli uomini contati nello scorso campionato, in particolare nella fase clou fra aprile e maggio. L’esperienza è il bagaglio che possono fornire i tanti veterani di Caserta, da Iemmello a Brighenti, da Petriccione a Situm e Pigliacelli, gente che ha maneggiato gli spareggi promozione più di una volta e sa cosa aspettarsi. Però in giallorosso ci sono anche diversi elementi che finora hanno reso meno di quanto ci si aspettasse: Compagnon si sta riprendendo dall’infortunio rimediato a Bolzano, nella prima uscita del 2025, ed entro fine febbraio o al massimo a inizio marzo, sarà di nuovo un’opzione validissima sulla fascia destra, da dove «può portare in dote qualche altro gol», aveva spiegato il ds Polito una settimana fa.
Dall’esterno targato Juve è atteso un bottino più grosso dell’unica rete segnata fin qui, peraltro inutile con la Cremonese. Polito nel gruppetto di chi «deve ancora arrivare» aveva inserito ovviamente anche Buso, pure lui con un solo bersaglio colpito e tante gare saltate fra infortuni, acciacchi e una condizione precaria al via del torneo (ma ora sta bene).
All’elenco si potrebbe aggiungere anche D’Alessandro, però da Frosinone non sono mancati ulteriori spunti interessanti. Pagano, per esempio, è da due uscite che mostra segnali di vitalità: dovesse confermarli, Caserta avrebbe un’altra soluzione di qualità. Il ragazzo della Roma aveva giocato bene con il Cesena, si è ripetuto allo “Stirpe”, dove non solo ha fornito l’assist a Quagliata, tra l’altro di prima intenzione, ma soprattutto è stato, dopo Cassandro, il calciatore del Catanzaro con più palloni toccati nella trequarti offensiva (17, dati Opta raccolti da fbref.com). È la dimostrazione che il suo inserimento è completato, nel senso che ha ultimato il processo di adeguamento alla categoria cui deve sottostare, per forza, chi proviene da una Primavera.
È vero che Pagano si è allenato spesso con la prima squadra di Mourinho prima e De Rossi poi, ed è pur vero che qualche comparsata fra campionato ed Europa League gli è stato concessa, ma una cosa è l’impatto limitato da comprimario, in un contesto nel quale tutti lo proteggevano, un’altra è ritagliarsi spazi in un mondo diverso e in una squadra che funzionava bene anche senza di lui. Ecco, il fatto che il ventenne abbia cominciato a incidere con una certa continuità autorizza ad averne fiducia da qui in poi. Ilie invece ha ancora un po’ di strada davanti, ma i suoi primi 16 minuti in giallorosso, nella parte finale dell’incontro di Frosinone, hanno lasciato buone impressioni. Sul piano fisico, la mezzala rumena non aveva bisogno di nulla, dopotutto è atterrato in Italia da Nizza, cioè dalla massima divisione francese. Per il rush finale potrà essere utilissimo anche lui. Forze fresche e panchina lunga per finire il torneo col serbatoio pieno.
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