
Genova, quartiere Marassi, stadio “Ferraris”, la Sampdoria come avversario. Ancora una volta il Catanzaro cerca lo scatto sfidando la squadra più nobile della Serie B. Avrà pure problemi a ripetizione, una situazione societaria caotica, un organico male assortito e solo un punto in classifica: decaduta e decadente sì, ma dal fascino intatto. Non a caso nelle due stagioni precedenti il Catanzaro si è presentato a Marassi al meglio delle proprie possibilità o quasi ricavandone, direttamente o indirettamente, la vittoria o anche solo l’autostima per la svolta.
L’1 ottobre di due anni fa, per esempio, i giallorossi che sembrano aver interrotto il decollo da matricola si presentano al “Ferraris” con due punti in tre gare, quasi 2.500 tifosi al seguito (domani sera saranno al massimo 871, causa lavori di riqualificazione del settore ospiti) e un tabù storico da frantumare: mai una vittoria in campionato in quello stadio, il più bello e “inglese” d’Italia. E quindi il blitz per 2-1 ha una portata altrettanto storica: Borini firma il vantaggio su rigore, Vandeputte e Brignola lo ribaltano nel giro di 11’ minuti prima dell’intervallo spingendo le Aquile, che poi mettono in fila altri due successi consolidando il loro piazzamento playoff.
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