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Tim Robbins illumina Catanzaro. Il premio Oscar al Magna Graecia Film Festival apre squarci sul cinema di ieri e di oggi

Domani sera in concerto con la sua band seguendo l’innata passione per la musica «Kamala Harris? No comment, la politica ha bisogno di empatia e non di odio»

«No comment». Taglia corto Tim Robbins, attore e regista, ospite del Magna Graecia Film Festival, alla domanda rivoltagli nella conferenza stampa di ieri mattina alla Cittadella regionale, a proposito di Kamala Harris, in corsa per la presidenza degli Usa. Robbins, protagonista del film cult, candidato a 7 premi Oscar, “Le ali della libertà”, è arrivato a Catanzaro, fortemente voluto dal direttore della kermesse cinematografica Gianvito Casadonte, per esibirsi domani sera assieme alla sua band, i “Tim Robbins and the Rogues Gallery Band”, seguendo la passione per la musica che lo ha accompagnato sin da bambino. «Dovete rivolgere la domanda – ha detto – ai detenuti della California, per sentire la loro opinione al riguardo, la mia è un “no comment”».

L’attore e regista, noto per la sua attività a favore dei diritti dei detenuti, incalzato dalle domande sulla campagna elettorale americana, ha sottolineato il suo “disimpegno” politico. «Ho 65 anni – ha detto ai giornalisti – e a quest’età una volta si andava in pensione. Mi sono detto, da cosa posso andare in pensione? Ho deciso di andare in pensione dal fare campagna per candidati politici».

Non ha poi nascosto il disappunto e l’amarezza per il parallelismo che è stato tracciato fra l’attentato a Donald Trump e il suo film Bob Roberts in cui il protagonista inscena un tentativo omicidio per farsi eleggere. «Ho visto che delle persone – ha dichiarato – immediatamente hanno tentato di tracciare un parallelo tra quello che è successo e sta succedendo in questi giorni negli Stati Uniti e il contenuto del film in cui Bob Roberts inscena un tentativo di omicidio, perché questo lo possa aiutare a farsi eleggere. Quando hanno iniziato a fare questo parallelismo, io mi sono sentito profondamente offeso – ha proseguito Robbins – perché si tratta di qualcosa di diverso. Penso che le persone siano ormai perse nell’odio, da entrambe le parti, quindi non c’è più la capacità di ragionare e di provare compassione, pietà ed empatia. Ci troviamo in una situazione estremamente difficile e pericolosa, che è stata per certi aspetti lacerata. Quello a cui anelo è veramente che si possa tornare a una condizione in cui – ha aggiunto – pur dissentendo sulle questioni politiche, in ogni caso, si possa continuare ad avere una forma di comprensione reciproca. Il risultato finale verso cui stiamo andando non è qualcosa di positivo e io per primo non voglio vivere in un mondo come questo».

Alla domanda sui suoi progetti cinematografici futuri, Robbins ha risposto di aver avuto il privilegio di aver vissuto con “Le ali della libertà” l’ultimo periodo creativo di Hollywood, segnato da geni come Martin Scorsese, Robert Altman e Brian De Palma. «Anche oggi si realizzano film molto belli – ha detto – ma senza scene di azione è difficile trovare qualcuno che li finanzi. Io sto ancora aspettando il miliardario che finanzi i miei progetti».

Dal panorama internazionale, all’orizzonte locale, il Magna Graecia Film Festival è capace di abbracciare più istanze, come ha fatto due sere fa dando voce ai sindaci della Grande Catanzaro, con il messaggio lanciato ieri dal palco dell’area Porto dal sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita. «Permettetemi di parlare con il cuore e di ringraziare Gianvito Casadonte – ha detto – non per quello che fa e per i grandi nomi ospitati, ma per come lo fa, con generosità e passione per il territorio, che non è scontato. Proprio in tal modo ci consente di usare questa manifestazione per veicolare messaggi importanti come la rete che stiamo provando a creare con questa iniziativa, cercando di mettere insieme il territorio, convinti che il Mgff possa aiutarci a realizzarlo e a lavorare per il bene comune che è il motivo per cui facciamo i sindaci».

È seguito poi un commovente omaggio all’attrice di origini catanzaresi Sara Tafuri, scomparsa recentemente a causa di una malattia, e omaggiata dal sindaco attraverso la consegna alla figlia Deborah Chiatante di una targa realizzata dalla Gioielleria Megna. A ricevere poi la Colonna d’oro del Brand GB Spadafora e intitolata a Sara Tafuri è stata Madalina Ghenea – attrice e modella rumena – consegnata dalla figlia dell’attrice, dal Presidente della Calabria Film Commission Anton Giulio Grande, dal sindaco Fiorita e dal maestro Spadafora. «Coraggio e positività sono le grandi doti che si augurano alle attrici e che mia madre possedeva, quindi chi meglio di lei per questo premio» ha commentato la figlia della compianta Sara Tafuri. Ghenea ha accettato emozionata il premio dicendo: «Non è la prima volta in Calabria, ma sono onorata di essere qui stasera in una cornice meravigliosa e tra l’affetto del pubblico».

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