
Una carriera costruita tra palcoscenici leggendari e ruoli iconici, sempre in equilibrio tra emozione e profondità espressiva: Toni Servillo impreziosisce la serata inaugurale della 22ª edizione del Magna Graecia Film Festival con la masterclass che ha riportato il grande cinema d’autore nel cuore di Soverato. Un’occasione rara per addentrarsi in una riflessione mai scontata sul cinema contemporaneo, dove l’arte dell’attore non è solo tecnica, ma un atto di consapevolezza culturale e identitaria.
In una società che spesso preferisce la superficie alla sostanza, si ribadisce il valore della complessità del rigore interpretativo e dell’urgenza di continuare a raccontare la realtà con autenticità. Un pensiero che ha animato la carriera di Servillo in cui dalla potenza classica dei testi di Eduardo e Molière fino all’incontro con il cinema di Paolo Sorrentino l’attore ha saputo incarnare con rigore e intelligenza personaggi che sono entrati nell’immaginario collettivo.
Uomo di teatro che ha incontrato tardi il cinema diventandone un’icona, Servillo apre un festival che vuole affermarsi come spazio autentico di riflessione e riconoscimento dell’eccellenza artistica che, anche nella sua seconda serata, intende coniugare il grande spettacolo con l’approfondimento. Il filo rosso lanciato nella serata d’esordio proseguirà anche nel secondo appuntamento del festival che stasera accoglierà una delle interpreti più raffinate del cinema italiano, Margherita Buy, protagonista della lezione d’autore che anticiperà la proiezione di «Familia» di Francesco Costabile, in concorso, sezione opere prime e seconde. Un film che scava nelle tensioni sotterranee di un nucleo familiare del Sud, in un contesto segnato da silenzi, ruoli imposti e vecchie ferite mai rimarginate. La narrazione intima si intreccia poi al racconto del territorio con «Il cammino - Viaggio in Calabria» docu poetico del giovane regista Mattia Leonardo De Blasi, che firma un diario visivo alla scoperta della Calabria autentica, tra borghi silenziosi e memorie vive. A chiudere, l’evento speciale «Faber, Ironia e Poesia» di Leonardo Metalli: viaggio narrativo e musicale e omaggio all’eredità poetica di Fabrizio del André tra canzoni, parole e immagini capaci di restituire l’anima ribelle e visionaria di un artista senza tempo e la performance musicale di Chiamamifaro.

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