«Abbiamo sentito uno strano rumore, poi il comandante ci ha detto che il motore sinistro aveva smesso di funzionare». Comincia così la tensione sull’Airbus con 146 persone partito da Lamezia alle 9.33 per Milano. L’aereo torna a Lamezia dopo 10 minuti di volo e tutti i passeggeri vengono fatti scendere. Sono stati colpiti dal “birdstrike”, quando gli uccelli mandano in tilt i motori degli aerei in volo. Un grosso airone viene risucchiato dal jet sinistro, e non c’è modo per continuare il volo verso Malpensa di circa un’ora e mezza.
Una volta a terra tutti vengono rinchiusi in uno spazio riservato e non possono uscire. «Siamo stati sequestrati», dice una passeggera molto combattiva sapendo che l’Odissea è appena cominciata.
Mentre le hostess distribuiscono panini e acqua, viene annunciato che l’aereo partirà alle 15. Ma i tecnici si rendono subito conto che il povero airone cenerino aveva ossa e piume così grandi da mettere fuori uso il motore non riparabile in poche ore. Deve arrivare un altro Airbus che parte da Londra, mica da Catania. La compagnia Easyjet però non predilige gli annunci e tiene all’oscuro i suoi passeggeri molto incavolati.
Alcuni protestano perché non possono prendere i bagagli dove ci sono pillole di quelle che se non le prendi sono guai seri. Il nuovo aereo parte intorno alle 18.30, con difficoltà perché mancano passeggeri in elenco. Rinunciano. Troppo stress. L’Odissea termina a Malpensa alle 20.40. Ma tutti gli appuntamenti sono saltati.(v.l.)
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