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Catanzaro, il badge della discordia al Policlinico: l'obbligo di timbrare finisce in tribunale

Furbetti del badge all'Asl di Caserta

Se accade un “incidente” al Policlinico cosa permette di accertare chi, dei livelli apicali o comunque dei medici, fosse allora effettivamente in servizio, se non la rilevazione automatica delle presenze tramite timbratura del badge? Questo l’aspetto, così come si legge sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Catanzaro, che investe anche profili di natura penale, davvero “dirimente” tra, da un lato, le polemiche insorte dopo l’introduzione dell’orologio marcatempo anche per i professori universitari che svolgono attività di assistenza all’Azienda Mater Domini e, dall’altro, l’applicazione di norme già in vigore in tutti i policlinici d’Italia.

Casi di impossibilità, per l’autorità giudiziaria, di verificare chi fosse in servizio in episodi problematici si sarebbero già verificati, imponendo misure non “punitive” ma anzi a tutela dei prof (che fino a poco tempo fa non erano sottoposti all’obbligo del badge) da parte dal direttore generale Antonio Belcastro.

 

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