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Due senegalesi costretti a dormire in una stalla, imprenditore denunciato a Spilinga

Storie di schiavitù del secondo millennio. Catene che si ricompongono, richiamano ombre di vecchi spettri e stringono (idealmente) caviglie e polsi dei malcapitati di turno. In questo caso due senegalesi sfruttati all'inverosimile nei campi, senza alcun cenno di regolarizzazione amministrativa e costretti a dormire in un alloggio ricavato in una stalla, senza acqua corrente ed elettricità.

Storie di sfruttamento, di schiavitù e di violenza psicologica, oltre che fisica, portate a galla dai carabinieri della Stazione di Spilinga, centro del Vibonese conosciuto in tutto il mondo perché patria della 'ndujia, al termine di alcuni controlli svolti con il supporto dei militari del Nas di Catanzaro,  del Nil di Vibo Valentia e di personale dell'Asp, nell'ambito delle attività rientranti nel piano "anticaporalato".

Sfruttamento, violenza psicologica di lavoratori in ero e violazioni igienico-sanitarie le contestazioni mosse nei confronti di un imprenditore agricolo di 59 anni del luogo che è stato denunciato e al quale, inoltre, veviva elevata una sanzione di 17mila euro a causa dell’occupazione in nero dei due lavoratori con contestuale sospensione dell’attività imprenditoriale. Nel corso dei controlli, infine, è stato anche accertato che l'imprenditore  aveva già ricevuto delle prescrizioni dall’Asp sulla gestione dell’attività in merito a gravi carenze in materia di igiene e sicurezza, ma non aveva minimamente ottemperato a nessuna di queste, continuando l’attività. Al contempo veniva  posti a vincolo sanitario due cavalli  privi di alcuna identificazione.

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