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Statale 106, la procura di Catanzaro accusa: "Nessun lavoro per la sicurezza"

«Nessun lavoro per la sicurezza ambientale e idraulica è stato effettuato nonostante fosse stato indicato e descritto nel progetto». L’accusa è pesantissima ed è al vaglio dei magistrati della Procura di Catanzaro. In sintesi, la parte della nuova statale jonica 106 al confine tra i Comuni di Catanzaro e Simeri, nel punto in cui attraversa il fiume Alli, sarebbe stata realizzata in difformità al progetto originale, senza «protezioni idrauliche» che seppur previste non avrebbero mai visto la luce.

A scoprirlo, quasi casualmente, sarebbero stati i proprietari di alcuni terreni espropriati per realizzare la nuova importantissima arteria che hanno portato Anas e il suo contraente generale Comeri davanti alla giustizia amministrativa. I proprietari lamentavano che Anas e Comeri avessero espropriato particelle che non erano mai state contemplate nelle dichiarazione di pubblica utilità e infatti non erano inserite nel piano particellare grafico contenuto nel decreto di esproprio. La sentenza del Tar, poi uscita immutata dal vaglio del consiglio di Stato, gli ha dato ragione.

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