"Serve un immediato intervento del Ministero dell’Ambiente per evitare un’emergenza ambientale". E' quello che il prefetto di Crotone Cosima Di Stani chiederà dopo aver visitato questa mattina - insieme al governatore della Calabria Mario Oliverio ed al sindaco di Crotone Ugo Pugliese - il depuratore consortile nella zona industriale di Crotone che è stato messo fuori uso dal tornado di domenica 25 aprile.
Il depuratore tratta le acque di falda della Syndial, contaminate dai metalli pesanti della produzione delle fabbriche. Si tratta di una vera e propria emergenza di carattere ambientale in quanto le acque contaminate non trattate potrebbero avere conseguenze devastanti per la salute pubblica. Il depuratore è del Corap, il Consorzio regionale della attività produttive, ed effettua, oltre al trattamento biologico, anche quello delle acque di falda, che contengono scorie altamente tossiche e che potrebbero finire direttamente in mare.
Il depuratore da ieri non è più in funzione, ma mentre il trattamento biologico dovrebbe riprendere in serata (nelle vasche sono finite le lamiere ed i detriti portati dal tornado), per poter depurare le acque della Syndial serviranno almeno 10 giorni in quanto sono state rotte le condutture dei reagenti che permettono la depurazione.
Per questo il prefetto Di Stani, considerata la gravità della situazione, ha chiesto che la problematica sia assunta direttamente dal ministero dell’Ambiente e che sul posto sia inviata una ditta altamente specializzata per riparare il danno nel più breve tempo possibile. Difficile anche trovare soluzioni alternative anche perché la produzione di acque di falda è di 5000 metri cubi al giorno e servirebbero 8 autobotti all’ora per trasportarle in un altro depuratore dotato del sistema Taf (trattamento acque di falda) lontano da Crotone.
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