Ci sono persone che arrivano a malapena a fine mese e vivono di privazioni. Tra affitto, medicine, bollette e spesa cercano di difendere una dignità, già troppe volte ferita. Almeno finché non ce la fanno davvero più. Allora il bisogno ha la meglio anche sull’orgoglio, che vacilla sotto il peso della mortificazione. Ed è una storia di sopravvivenza e tenace lotta quella della signora Fortunata Miceli costretta a vivere in un ambiente angusto, in una condizione igienico sanitaria al limite, a stretto contatto con umidità, muffa e, soprattutto, tra topi e scarafaggi. Non può distrarsi neanche un attimo la signora, perché il pericolo è che i roditori raggiungano le sue scorte alimentari o peggio ancora che salgano sul letto. L'articolo completo nell'edizione odierna della Gazzetta del Sud.