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Auto con targhe straniere nel Crotonese, scattano multe e confische

Sono stati due cittadini crotonesi che erano alla guida di veicoli immatricolati all'estero, i primi a incappare nei controlli dei finanzieri della compagnia di Crotone, a pochi giorni dall’entrata in vigore, nelle nuove disposizioni in materia che hanno modificato alcuni articoli del codice della strada.

Dai controlli delle fiamme gialle infatti, è subito emerso come i conducenti, sebbene residenti in Italia da oltre 60 giorni, come comprovato dai loro documenti, pur avendo importato da tempo i loro veicoli in Italia, continuassero a mantenere la targa straniera.

Tutte cose che le recenti normative, entrate in vigore questo dicembre espressamente vietano e puniscono nel quadro delle iniziative volte a ridurre l’uso illegittimo di quelli che a tutti gli effetti sono veri e propri escamotage con cui dribblare gli effetti delle disposizioni, specie in materia di circolazione stradale.

È il caso ad esempio del pagamento delle contravvenzioni che non possono essere notificate direttamente o, ancora peggio, di sotterfugi in campo assicurativo e nel pagamento della tassa di proprietà che avviene nel paese in cui il veicolo è immatricolato.

Ed è stato proprio per limitare la proliferazione di questi fenomeni e i loro effetti che le modifiche introdotte vietano espressamente a chi ha la residenza in Italia da più di 60 giorni di circolare con veicoli immatricolati all’estero, nonché che un veicolo immatricolato all’estero possa circolare in Italia oltre a un anno dal suo ingresso nel paese.

Applicando le nuove disposizioni, oltre al pagamento della sanzione pecuniaria di 712 euro (in forma ridotta) i baschi verdi della compagnia della guardia di finanza di Crotone, hanno così provveduto al fermo dei due veicoli riportanti rispettivamente targa bulgara e austriaca ai fini della loro confisca, come prevede la normativa, qualora non si sia provveduto ad una sua immatricolazione in Italia o il rilascio di un foglio di via per condurlo oltre i transiti di confine entro 180 giorni dalla data della violazione.

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