E' finito l'interrogatorio di garanzia davanti al Gip di Catanzaro del presidente della Regione Mario Oliverio, coinvolto con l'accusa di abuso d'ufficio nell'inchiesta "Lande Desolate" della Dda di Catanzaro su presunti appalti pilotati e sottoposto all'obbligo di dimora nel comune di sua residenza. Parlando con i giornalisti all'uscita del Tribunale di Catanzaro dopo l'interrogatorio di garanzia, durato circa due ore, Oliverio, assistito dal suo legale, l'avvocato Vincenzo Belvedere, ha detto: "Ho chiarito la mia posizione".
"Non accetto che possano essere infangate o offuscate la mia vita e la mia storia di amministratore pubblico, di uomo impegnato nelle istituzioni e nella politica. Ho sempre operato - ha proseguito Oliverio - nell'interesse pubblico. Quanto a piazza Bilotti, abbiamo avuto l'interesse a che le opere si completassero perché dovevamo rendicontare all'Unione europea, per cui ritardarne la realizzazione avrebbe comportato il pericolo di perdere risorse. Appena arrivato alla Regione, mi sono preoccupato di rendicontare all'Unione europea, naturalmente - ha spiegato il governatore - sulla base del presupposto della regolare esecuzione delle opere".
Rispondendo alle domande dei giornalisti su un altro appalto al centro dell'inchiesta "Lande Desolate", quello dell'impianto sciistico di Lorica, Oliverio ha osservato che "intanto il bando non è stato fatto nella mia esperienza amministrativa ed è stato fatto da un Comune, e le opere complementari sono state finanziate dalla Regione in un programma generale di 1700 opere oggetto di finanziamento affinché non andassero in malora. Ho agito esclusivamente nell'interesse pubblico, come ho sempre fatto nella mia condotta. Sono tranquillo, so - ha sostenuto il governatore - di aver agito sempre, anche in questa circostanza nell'interesse collettivo, non ho mai utilizzato un euro di risorse pubbliche per agire contro l'interesse collettivo".
Secondo Oliverio, inoltre, "ci sono diverse funzioni nella pubblica amministrazione: la mia - ha sottolineato - è quella della responsabilità del governo della Regione, poi ci sono le strutture amministrative, gli alti enti che operano ognuno per le proprie responsabilità. La mia responsabilità è volta esclusivamente pubblico: lo sottolineo con forza, perché non accetto - ha ribadito - lo ripeto ancora una volta, che possano essere infangate o offuscate la mia vita, la mia storia di amministratore pubblico, di uomo impegnato nelle istituzioni e nella politica".
"Del contrasto alla criminalità organizzata - ha aggiunto il presidente della Regione - ho fatto uno dei motivi fondamentali del mio impegno politico e istituzionale. Oggi poi ho chiarito, con molta precisione e specificità, che tutti gli atti assunti sotto la mia amministrazione sono volti all'interesse pubblico, perché un'opera che ho trovato appaltata con quel tipo di gara, il project, non poteva andare in malora, e anzi, successivamente, grazie all'amministrazione straordinaria che si è sostituita all'impresa, quando l'impresa è stata colpita da interdittiva antimafia, ed è stata nominata dalla stessa Procura, e grazie alla collaborazione con gli amministratori straordinari e con l'ente appaltante, il Comune di Pedace, si è portata a compimento l'opera. E l'opera - ha spiegato Oliverio - c'è, è lì".
Il governatore ha poi evidenziato che "gli stati di avanzamento non competono al presidente della Regione, perché ci sono organi tecnici, comunque ritengo che l'opera sia stata realizzata e con l'amministratore straordinario nominato dalla Procura si è fatto un grande lavoro per completare questo investimento. E' importante andare alla sostanza, ma anche sulla forma - ha concluso il governatore - il presidente della Regione è molto ligio e scrupoloso al rispetto della legalità: lo dico senza ombra di essere smentito".
Oliverio proseguirà lo sciopero della fame almeno fino al 27 dicembre prossimo, giorno in cui è fissata l’udienza del Tribunale del riesame che dovrà valutare il ricorso del suo legale, l’avv. Vincenzo Belvedere. Lo ha confermato lo stesso Oliverio al termine dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Catanzaro. «Il 27 abbiamo il Riesame - ha detto - e mi determinerò. Sono fiducioso perché la mia posizione in questa vicenda è chiarissima, è adamantina. E non ci possono essere nemmeno interpretazioni perché è molto chiara. Perché quando c'è la luce del sole non ci sono ombre».
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