La misura cautelare in carcere non era adeguata vista l’incensuratezza dell’indagato e l’impossibilità di inquinamento probatorio, ma per la Cassazione Gennaro Fiorentino era «ben consapevole (oltre che delle condizioni del locale) della rapida e incontrollabile capacità diffusiva delle fiamme in ragione dei mezzi che sarebbero stati adoperati».
Così i giudici della Suprema Corte scrivono nelle motivazioni del provvedimento con cui hanno rinviato gli atti a Catanzaro per una nuova decisione dei giudici del Riesame sulla custodia cautelare in carcere di Fiorentino.
Il 47enne, che ora si trova agli arresti domiciliari, collaboratore e cognato del titolare del pub Tonnina’s di Catanzaro, è accusato di incendio e di morte come conseguenza di altro delitto per il rogo doloso che la notte del 5 aprile scorso provocò la morte dei due giovani trentenni Giuseppe Paonessa ed Eugenio Sergi e la distruzione del locale nel quartiere marinaro della città.
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