Ventitré ordinanze di custodia cautelare in carcere con la conferma delle decisioni già assunte in sede di convalida dei fermi dai gip del Tribunale di Crotone.
Regge davanti al giudice delle indagini di Catanzaro, Tiziana Macrì (competente per i reati di mafia), l’impianto accusatorio disegnato dai magistrati della Procura antimafia di Catanzaro, Domenico Guarascio e Paolo Sirleo, con l’inchiesta “Tisifone”, venuta alla luce il 20 dicembre scorso con l’esecuzione da parte degli agenti della Squadra Mobile della Questura di Crotone di ventitré provvedimenti di fermo a carico di altrettante persone appartenenti alle cosche di Isola di Capo Rizzuto, Papanice e Petilia Policastro.
Le nuove misure cautelari sono state reiterate nei confronti di tutti gli indagati: Antonio Nicoscia (41 anni); Salvatore Arena (27); Gianfranco Calabretta (31); Antonio Capicchiano (41); Orlando Capicchiano (25); Salvatore Capicchiano (43); Antonio Gentile (50); Giuseppe Gentile (44); Antonio Lentini (19); Francesco Macrillò (25); Luigi Manfredi (21); Giovanni Muccari (30); Antonio Nicoscia (31); Santo Claudio Papaleo (30); Carmine Serapide (31); Antonio Sestito (40); Cesare Carvelli (33); Rosario Curcio (58); Tommasino Ierardi (41); Rocco Devona (34); Seyum Brook Asrat (31); Antonio Manfredi (19 anni) e Alessandro Giardino (20).
A tutti gli indagati vengono contestati a vario titolo reati che vanno dall'associazione per delinquere di stampo mafioso al possesso di armi, dal tentato omicidio alla rapina fino all’illecita concorrenza con minaccia.
L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia