“Il fatto non sussiste”. Si chiude così la sentenza di prima grado sulla vicenda legata al deposito di rifiuti speciali all’interno dell’ex mattatoio comunale di Soverato. A figurare tra gli imputati l’ex responsabile dell’ufficio tecnico Enza Chiaravalloti di cui si riconoscono come legittime le procedure messe in atto per il deposito e il successivo smaltimento dei rifiuti residuali delle operazioni di ristrutturazione e pulizia del territorio.
A essere denunciata, la supposta creazione di una discarica abusiva nel centro abitato di Soverato, in un’accusa da sempre contestata dall’ex responsabile e dal sindaco di Soverato Ernesto Alecci, che, chiamato a chiarire i fatti, aveva difeso le scelte attuate dall’UTC comunale ottimizzare le risorse economiche da impiegare per lo smaltimento dei rifiuti in discarica.
A seguito dell’apertura del procedimento penale, il Comune aveva ottenuto l’autorizzazione ad entrare nell’area dell’ex mattatoio posto solo per liberarla dai rifiuti in attesa di ottenerne il dissequestro.
A seguito dell’analisi del complesso quadro probatorio, la responsabile soveratese esce indenne anche dalla richiesta di un’ammenda di oltre 1700 euro caduta insieme alle accuse poste nei suoi confronti. I particolari della vicenda nell’edizione cartacea della Gazzetta del Sud di domani).
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