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Vibo, parla l'imprenditore nel mirino del racket: "Vado avanti!"

Il "tiro al bersaglio" sui cartelli che indicano l'area industriale di Vibo

Non china la testa di fronte all’attacco della criminalità organizzata. La paura resta, ma con coraggio reagisce contro soprusi e angherie che ha dovuto sopportare in totale solitudine. A raccogliere le sue lacrime di rabbia, nel corso degli anni, sono stati la moglie e i figli ancora scossi per quanto accaduto. A trovare la forza di parlare questa volta è un altro operatore commerciale, la cui attività è in località Aeroporto, non più disposto a subìre la tracotanza di coloro che con la violenza pensano di poter dettare legge.

«Chi vuole soldi – ha affermato l’operatore commerciale, che preferisce, almeno per il momento, rimanere nell’anonimato per paura di possibili minacce e ritorsioni – deve andare a lavorare. Con la mia famiglia ci siamo spaccati la schiena per avviare questa attività commerciale che ci fa vivere dignitosamente. Certo che sono spaventato per quello che mi può succedere. Però non mi lascio piegare un’altra volta perché con questa azienda devo portare il pane alla mia famiglia».

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