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Siano, aggredito in carcere un agente di polizia penitenziaria

Un agente di polizia penitenziaria è finito in ospedale dopo essere stato aggredito da due detenuti nella casa circondariale di Siano, a Catanzaro.

A darne notizia è la Uil-pa Calabria, il sindacato di Polizia penitenziaria che attraverso il segretario regionale Salvatore Paradisoindica la necessità di rendere meno affollato il carcere “Ugo Caridi” del capoluogo. È lo stesso esponente sindacale a ricostruire l’accaduto, riferendo di «un'aggressione da parte di due detenuti di etnia rom che  hanno costretto l’agente a dover ricorrere alle cure del pronto soccorso, con una prognosi iniziale di 20 giorni per frattura e contusioni».

Stando alla versione fornita da Paradiso, l’aggressione sarebbe scattata in seguito  «al rifiuto di consegnare dei farmaci che i  detenuti non potevano tenere nella camera detentiva»; si sarebbe trattato di farmaci disponibili  «solo attraverso l’Asp che ne avrebbe curato la somministrazione». Da qui, dunque, l’aggressione ai danni di  un assistente capo «con il piede di un tavolino, che  era stato divelto».

Secondo la Uil la Casa circondariale “Ugo Caridi “  è l’unico istituto sovraffollato della Calabria: «Quando in una struttura i detenuti vengono stipati - sono circa settecento - è facile immaginare quali e quante tensioni si possano generare. Presso l’Istituto di Catanzaro i reparti di media sicurezza sono strapieni - afferma Paradiso - e non vi sono più posti detentivi, tanto da dover allocare presso il settore isolamento tutti i detenuti provenienti da altri Istituti o dalla libertà». Sulla base di quanto descritto, il segretario regionale della Uil-pa lancia dunque un appello al Provveditorato della Calabria affinché intervenga a sanare tale situazione.

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