Più ombre che luci per il sistema ferroviario calabrese analizzato da Legambiente nel suo rapporto annuale Pendolaria. E in Calabria se qualcosa pur si muove finisce però per scontare i gravissimi ritardi accumulati nel corso degli ultimi decenni, in particolare lungo la costa jonica.
Qui gli interventi di potenziamento ed elettrificazione in corso rischiano di arrivare a “paziente ormai morto”. In effetti il compito appare quasi improbo, considerato che anche per quest’anno la jonica resta inchiodata tra le dieci peggiori ferrovie d’Italia.
La strada ferrata tra Reggio Calabria e Taranto, riporta la Gazzetta del Sud in edicola, corre lungo 472 Km e pur unendo tre regioni, diversi centri portuali e località turistiche di rilievo non è mai decollata.
I cittadini si sono disamorati del treno di fronte a un incremento del 20% delle tariffe in dieci anni (2010-2018) e a un taglio dei servizi, sempre fonte Pendolaria, del 15,9%.
La Frecciargento tra Reggio e Roma è gettonata (100mila passeggeri in tre mesi), a dimostrazione che con un servizio efficiente il quadro può mutare.
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