Torna prepotentemente in primo piano l’emergenza rifiuti, che rischia di mandare in tilt tutta la regione per mancanza di discariche pubbliche ancora attive. La crisi è finita nelle aule del Tar Calabria, dove ieri il presidente Vincenzo Salamone ha rigettato la richiesta della Sovreco Spa di un provvedimento cautelare nei confronti della Regione.
Deve prevalere «l’esigenza di garantire la prosecuzione di un servizio pubblico essenziale per la collettività». Questo il principio, anzi la “stella polare” che ha indotto Salamone a non sospendere, come invece richiesto da Sovreco, l’atto della Regione che il 31 gennaio ha imposto alla ditta che gestisce la mega discarica di Crotone di proseguire coattivamente lo smaltimento dei rifiuti prodotti in Calabria.
Obiettivo: scongiurare la paralisi del servizio a fronte da un lato della volontà della ditta di interromperlo e, dall’altro, della saturazione di tutti gli altri impianti esistenti in Calabria. Una situazione drammatica, che va a tutti i costi evitata «a salvaguardia - si legge nel decreto monocratico emanato ieri da Salamone - di valori costituzionali quali la salute pubblica».
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