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Cirò, carabinieri “infedeli” sott’inchiesta: la procura chiede il rinvio a giudizio

La stazione di Cirò Marina

La Procura di Crotone ha chiesto il rinvio a giudizio per sei carabinieri accusati, a vario titolo, di essere stati "infedeli" durante il servizio prestato tra Cirò e Cirò Marina. Truffa, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, rivelazione di segreti d’ufficio e favoreggiamento: sono questi i reati ipotizzati nei loro confronti dal titolare delle indagini, l'ex pubblico ministero della città pitagorica, Alfredo Manca.

L'inchiesta, riporta la Gazzetta del Sud in edicola, dopo che è venuta alla luce lo scorso ottobre, ha portato all'immediato trasferimento fuori provincia di tutti e sei carabinieri (difesi dall'avvocato Salvatore Perri). Di questi, cinque erano operavano nella Stazione di Cirò ed uno nella Compagnia di Cirò Marina. Resta ancora da stabilire la data dell'udienza preliminare che si terrà davanti al gup.

Tra gli indagati figura l'ormai ex comandante della Stazione di Cirò, Diego Annibale (48 anni, di La Spezia). Su di lui gravano le accuse di truffa, falso e rivelazione del segreto d’ufficio.

Secondo gli inquirenti, in diverse occasioni avrebbe alterato il memoriale di servizio anche con la complicità di altri tre indagati: il maresciallo Alessio Mutasci (29, di Taranto), l’appuntato scelto Florenzo Leo (35 anni, di Grottaglie), e l’appuntato scelto Marco D’Aluisio (43 anni, di Brindisi).

Gli altri indagati sono il carabiniere scelto Pierpaolo Le Fosse (36 anni, di Rossano) e Michele Palmieri (37, di Corigliano Rossano), quest’ultimo in servizio a Cirò Marina.

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