Reti per uccellagione, trappole e rami intrisi di colla. Con queste modalità a Soverato, in località Miraglia, si è per giorni realizzata una pratica illecita di caccia, che in Italia è considerata una forma di bracconaggio. È stata attuata con l’impiego di dispositivi fissi per la cattura indiscriminata e di massa di selvaggina volatile, fino a quando non sono arrivati i carabinieri a rilevarla. E nei controlli è emerso anche di più: la detenzione vietata di esemplari appartenenti a specie protette dalla Cites, l’organo che tutela fauna e flora protette dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione.
I controlli, inseriti in un più ampio servizio di vigilanza sull’attività venatoria clandestina in località agricole e montane, sono stati realizzati dalla stazione dei Carabinieri forestali di Davoli, in collaborazione con le guardie venatorie del Wwf e con la collaborazione del nucleo radiomobile dell’Arma di Soverato.
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