«Cosa faremo quando il centro chiuderà?» ripete come in un refrain Concettina che da un anno raggiunge il centro diurno Icaro di Catanzaro, specializzato nell’assistenza agli anziani non autosufficienti e affetti da sindromi demenziali. È nella sede di fondazione Betania che ha preso il via lo scorso anno un progetto sperimentale che corre parallelamente su due binari offrendo un sostegno concreto a quelle famiglie schiacciate dal peso di dover accudire un congiunto affetto da patologie croniche degenerative e invalidanti. «Il problema è cosa succederà dopo Icaro» confessa Maria Mannarino, sociologa e coordinatrice del progetto che ha beneficiato finora di fondi regionali destinati ai pazienti non autosufficienti ma in procinto di chiudere i battenti. Le attività del centro sono state finanziate per un solo anno e già questo sabato il servizio verrà quindi sospeso. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola