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Cassazione, scarcerato Rocco Anello: presunto boss di Filadelfia

L'indagine in cui è rimasto coinvolto è stata denominata "Stammer 2" e due sono gli annullamenti della Cassazione incassati da Rocco Anello, ritenuto dagli inquirenti boss di Filadelfia, per il quale è astata disposta la scarcerazione.

Questa volta, infatti, l’annullamento è stato pronunciato senza rinvio, chiudendo il cerchio delle impugnazioni cautelari nel senso invocato dalla difesa, rappresentata  dall'avvocato Sergio Rotundo e dall'avvocato Francesco Lojacono.

A carico del presunto boss di Filadelfia, all’esito della prima udienza di Riesame, era stata esclusa la gravità indiziaria per la più grave contestazione associativa relativa al traffico di stupefacenti, ed il titolo cautelare era stato confermato "soltanto" per una transazione di 40 chili di marjiuana.

La Cassazione aveva però annullato con rinvio tale provvedimento, rilevando l’omessa motivazione sulle ragioni per le quali l’ignoto soggetto che avrebbe ritirato lo stupefacente dovesse essere considerato un emissario di Anello.

In sede di rinvio il Tdl aveva nuovamente confermato la gravità indiziaria, ritenendo che, come emerso anche in altri procedimenti, Rocco Anello era solito rimanere “dietro le quinte”, per cui non aveva rilievo l’omessa dimostrazione di un suo diretto coinvolgimento nella vicenda.

Nel ricorso proposto dai suoi difensori, tale argomentazione era stata ritenuta meramente congetturale e quindi censurata sotto il profilo della sua manifesta illogicità.

La Corte di Cassazione, accogliendo le ragioni prospettate dalla difesa, nel decidere l’annullamento senza rinvio del provvedimento, ha disposto l’immediata scarcerazione dell’Anello.

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