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Stroncato da un tumore a 18 anni, la storia di Suhel: il migrante accolto a Squillace

Suhel veniva da Bangla desh

Un momento di dolore per la Fondazione “Città Solidale” e per l’ex Sprar di Squillace. È morto ieri per un male incurabile Suhel, un giovane ospite del Bangladesh. Era definito “piccolo guerriero”, e la sua storia è stata ripresa dai media regionali come esempio di accoglienza e amore da parte della struttura che lo ospitava.

Suhel è morto in una struttura sanitaria di Catanzaro, ma è stato ospite del “Siproimi” (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati) “Il Vivarium” di Squillace.

La struttura era riuscita a far arrivare in Italia la madre del giovane, che a giugno scorso aveva compiuto 18 anni.

La signora, una donna umile e minuta è giunta nei primi giorni del settembre scorso ed è stata costantemente vicina al figlio in di ospedale.

Leggi la versione integrale dell’articolo su Gazzetta del Sud – edizione Catanzaro in edicola oggi.

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