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Isola Capo Rizzuto, annullata la confisca del Parco Eolico Wind Farm

Parco Eolico Wind Farm

E' da ridiscutere la confisca di uno tra i più grandi parchi eolici d'Europa che, secondo la Dda di Catanzaro, sarebbe "cosa degli Arena". Un'ipotesi ancora da dimostrare, tant'è che la Corte di Cassazione ieri sera ha annullato con rinvio il provvedimento di confisca del mega impianto eolico “Wind Farm” realizzato ad Isola Capo Rizzuto, da un pool di società italo-tedesche come la Vent1 Capo Rizzuto Srl, Purena e Veda, partecipate a loro volta da altre società alcune delle quali con sede in Svizzera, in Germania o a San Marino.

La Suprema Corte ha accolto il ricorso delle stesse società e del 66enne di Isola Capo Rizzuto, Pasquale Arena, sottoposto ad una misura personale nell'ambito del medesimo procedimento ed ha disposto un nuovo pronunciamento sul provvedimento patrimoniale antimafia sul quale è chiamata a pronunciarsi ancora la Corte d'Appello di Catanzaro.

La confisca dei 48 aerogeneratori del Parco eolico (dopo tre provvedimenti di sequestro emessi e revocati), venne decisa il 29 maggio del 2017 dal Tribunale di Crotone che accolse la tesi della Procura antimafia la quale sostiene che nel mega-impianto ci sia il "cointeresse" degli esponenti della cosca di 'ndrangheta degli Arena.

Una ricostruzione contestata dalle società proprietarie del Parco eolico e dallo stesso Pasquale Arena funzionario del Comune di Isola Capo Rizzuto. Nutrito il collegio dei difensori composto dagli avvocati Leo Sulla, Francesco Laratta, Raffaele Bergolio, Piero Chiodo, Carmine Mancuso, Roberto Coscia, Gregorio Viscomi.

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