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Catanzaro, dializzato fermo due giorni in ospedale: il protocollo dell'Asp resta inapplicato

Ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro

Dalla provincia di Vibo Valentia al Pronto soccorso dell'ospedale Pugliese-Ciaccio, dove ha trascorso due giorni e due notti ricoverato nel reparto di Osservazione breve intensiva (Obi) prima di essere colto da improvviso malore ed essere trasportato d'urgenza al blocco operatorio per sottoporsi ad un intervento chirurgico.

Eppure quel paziente al pronto soccorso del “Pugliese” non ci sarebbe mai dovuto arrivare. Risale, infatti, al 9 maggio scorso la definizione e l'approvazione da parte dell'Azienda sanitaria provinciale del percorso diagnostico terapeutico assistenziale, un protocollo sanitario presentato in pompa magna nel corso di una conferenza stampa otto mesi fa, che sarebbe servito, in teoria, a ridurre le percentuali di ospedalizzazione e il numero di accessi al pronto soccorso da parte dei pazienti dializzati.

È precisamente questo quel che si può leggere nel documento, frutto di un tavolo tecnico, che tra gli obiettivi riporta, appunto, la riduzione delle ospedalizzazioni, la riduzione delle complicanze cardio-vascolari e la riduzione degli accessi in pronto soccorso. Nessuno fra quelli descritti, però, centrati dall'Azienda sanitaria provinciale, ente sottoscrittore del protocollo e incaricato della verifica della sua applicazione sull'intero territorio centrale della Calabria.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Catanzaro in edicola.

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